Salta al contenuto principale Skip to footer content

Fanteria - 207° e 208° reggimento, brigata Taro

Schede

Costituita nell'aprile 1916 con elementi del 25° e 62° RF. Sciolta nel novembre 1917, la Brigata sarebbe stata ricostituita nel febbraio successivo con un nuovo 207° RF e con il 165° (creato a fine ottobre 1917 dal deposito del 90° RF) rinominato all'uopo 208°.

Anno 1916
Il 6 aprile la Brigata è raccolta ad Ovest di Verona, tra Parona di Valpolicella e Sant'Ambrogio di Valpolicella. Dopo un primo spostamento, alla fine del mese il 207° RF sostituisce il 114° (Brigata “Mantova”) nel tratto di fronte compreso fra l'Adige e la Vallarsa. Il 3 maggio il comando della “Taro” assume la difesa dell'intero sottosettore della riva sinistra dell'Adige.

Al lancio della grande offensiva nemica – la cosiddetta Strafexpedition – vengono violentemente colpite le posizioni del 207°: la pressione avversaria è tale che il 16 maggio (secondo giorno dell'attacco) alcuni reparti vengono retrocessi tra Ala ed Avio (Trento) per riorganizzarsi. Il giorno 19 tutto il 207° è infine rinviato ad Avio per il riordinamento dei ranghi. Tra il 15 ed il 18 maggio la “Taro” ha subito gravissime perdite, che ammontano a 2485 soldati e 58 ufficiali (1913 e 54 del solo 207°, al quale viene conferita la Medaglia di Bronzo al VM).

Alla fine di maggio la “Taro” è di nuovo al fronte, assumendo la difesa del sottosettore di Zugna (Trento). Un nuovo attacco austriaco contro le posizioni del Passo Buole è rintuzzato dai soldati italiani, che perdono però, in questa sola circostanza, 993 commilitoni e 38 ufficiali.

Alcuni reparti della Brigata partecipano all'azione che il V Corpo d'Armata svolge in Vallarsa, grandemente contrastata dal nemico. Dopo il 25 luglio, con l'allontanamento dal fronte della Brigata “Sicilia” (61°-62° RF), la “Taro” assume nuovamente il controllo del sottosettore denominato “sinistra Adige”. Una Medaglia di Bronzo al VM è guadagnata dalle truppe del 208° RF per loro la resistenza sull'altopiano di Kal tra il 20 agosto ed il 2 settembre.

Fino alla fine dell'anno la Brigata rimane in questa zona del fronte alpino, pattugliandolo e rintuzzando le diverse puntate del nemico.

Anno 1917
La Brigata rimane nel consueto settore fino al 10 luglio, quando viene sostituita da diversi battaglioni di alpini. Il giorno 14 parte per il fronte carsico, dislocandosi agli ordini della 19a divisione a Nord di Cividale del Friuli (Udine). Il 21 agosto i soldati ricevono l'ordine di passare l'Isonzo con quattro battaglioni (tutto il 207° ed il III del 208°) per occupare alcune posizioni oltre il vallone di Siroka Njiva. Sospesa temporaneamente l'azione il giorno 23 a causa della forte resistenza nemica, l'attacco viene quindi ripreso, ma senza successo. L'avanzata è definitivamente sospesa a fine agosto, finché la “Taro” ad inizio settembre non viene sostituita dalla Brigata “Napoli” (75°-76° RF).

Fatto ritorno in prima linea il 20 settembre, durante l'offensiva di Caporetto la “Taro”, dopo un'iniziale resistenza, è costretta a ripiegare. Dopo una strenua difesa tra i fiumi Judrio e Natisone, il giorno 27 ottobre resiste al nemico presso Castelmonte (Udine): qui cade il colonnello Amedeo Casini (Firenze 1867 – Vallarsa 1917), comandante del 208° RF. Ciò che resta della Brigata arretra fino alle trincee del fiume Torre, per provvedere alla difesa della strada rotabile di Remanzacco.

Il 21 novembre la “Taro” viene sciolta, fatti salvi i quarti battaglioni dei due reggimenti. Difatti, meno di un mese dopo viene ricostituito il 207° RF con i due battaglioni anzidetti ed un reparto fornito dalla 1a Brigata di Marcia. Il reggimento viene posto agli ordini della 27a divisione.

Anno 1918
Alla fine di gennaio il 207° viene sostituito dal 19° Reggimento Bersaglieri, portandosi a riposo presso Ala (Trento). Il 28 febbraio viene ricostituita l'intera Brigata “Taro”, affiancando al 207° il 165° RF (1). I due reggimenti si alternano nelle posizioni alpine presso Zugna fino all'estate. Sostituiti dalla “Venezia” (83°-84° RF), i due reggimenti vengono rispettivamente trasferiti a Malavicina (il 165°) e Mozzecane (il 207°), la prima una località in provincia di Mantova, la seconda in provincia di Verona. Il 21 giugno, infine, tutta la Brigata viene fatta accampare presso Borgo Furo (Padova).

Il 20 luglio la “Taro” assume la difesa del fronte orientale del Monte Grappa, riprendendo la consueta attività di pattugliamento e di rafforzamento dei trinceramenti. Il 10 agosto il 165° assume la nuova numerazione di 208°. Il 1° settembre la “Taro” è inviata ad Est di Isola Vicentina (Vicenza), dove prosegue nella sua istruzione fino al 17 ottobre. Nella notte del 23 ottobre è trasferita presso Lusiana (Vicenza), dove il 4 novembre successivo riceve notizia dell'avvenuta firma dell'armistizio “Badoglio”.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VI, Roma, Libreria dello Stato 1928, pp. 253; 317-340.

(1) Costituito il 31 ottobre 1917 ed assegnato come terzo reggimento alla Brigata “Liguria” (157°-158°), il 165° entrò in linea nel novembre nel settore del fronte alpino compreso fra Zugna ed il Passo Buole. All'inizio del gennaio 1918 il reggimento sostituì nel sottosettore di Zugna alcuni battaglioni alpini, finché nel febbraio successivo non fu assegnato alla ricostituita Brigata “Taro”.