1916

 Le lapidi che raccolgono i nomi dei caduti bolognesi del  secondo anno di guerra sono 16, sono collocate sul lato nord-est del chiostro e riportano 471 nomi.

Le intestazioni delle lapidi ricordano i luoghi ove si ebbero le maggiori perdite: località dell’altipiano carsico ed isontine (Monfalcone, Doberdò, San Martino e San Michele, Vertoiba, Oppacchiasella, Oslavia, Sabotino, Podgora, Plezzo, Tolmino, Plava), le aree montane (Trentino e Cadore, Pasubio), il mare Adriatico ed il fronte macedone-albanese.
Su alcune lapidi sono elencati i nomi di quei soldati morti in località diverse da quelle già citate in altre opere del Chiostro.
“Combattendo su vari fronti”: contiene i nomi dei soldati morti in località non espressamente citate nelle lapidi maggiori;
“In vari luoghi per malattia”: sono elencati i soldati deceduti in ospedali da campo o di retrovia, per malattie respiratorie, infettive o complicazioni diverse, dovute alle difficili condizioni di vita al fronte;
“In prigionia”: sono i nomi dei soldati caduti nei campi di detenzione austro-ungarici.


Il 1916 fu per l’Italia il secondo anno di guerra.
Tra le operazioni di militari ricordiamo la guerra di mine sul Col di Lana, la “spedizione punitiva” austriaca, la conquista di Gorizia nell’agosto, l’uso dei gas venefici tra il San Michele e San Martino del Carso. In autunno, sull’Isonzo, furono combattute altre tre battaglie: la settima dal 14 al 17 settembre, l’ottava dal 10 al12 di ottobre, la nona dall’1 al 4 novembre. Col sopraggiungere dell'inverno, cessarono su quasi tutta la linea del fronte dallo Stelvio al mare, le operazioni: si entrava nel secondo inverno di guerra.

Le perdite italiane furono, tra morti feriti e dispersi, di 13.612 ufficiali e 427.168 uomini di truppa.