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Rana (La) | 1865 - 1912

Schede

Tra i numerosi fogli satirici anticlericali, usciti dopo l'abolizione della censura pontificia, si distingue il periodico La Rana, giornale umoristico settimanale, curato da Leonida Gioannetti (m. 1897) e da Augusto Grossi (1835-1919). Nel corso del tempo si dimostra il giornale umoristico di maggior successo della città, divenendo in breve tempo di respiro nazionale. Gioannetti nel n. 1 spiega come Rana 'a Bologna e in altre citta significa bolletta, mancanza assoluta di denaro. Considerando che oggi la bolletta e la rana è comune a tutti - "Dal granellin di paglia al padiglione del sole", come asserisce la Saffo - abbiamo detto tra noi: dove trovare più un titolo di attualità e più popolare di questo?'. Inoltre 'non vogliamo essere nè oppositori sistematici, nè tanto meno di quegli allocchi che dicono sempre sì, a somiglianza di que' giocattoli di gesso che con una leggera percossa scuotono sempre la testa a nostro talento. Questo non sarà: criticheremo quando vi sarà da criticare, applaudiremo quando vi sarà da applaudire.'

Franco Cristofori nel 1973 così descrive il successo del settimanale che - pur non molto forte nei contenuti - era riuscito ad avere 'un disegnatore della efficacia di Augusto Grossi, che fece della Rana soprattutto un foglio di caricature. Il tratto un po' volgare, ma graffiante di Grossi ben si prestava a una satira senza sfumature e mezzi termini.' Anche Alfredo Testoni testimonia il successo della Rana che ebbe 'per lungo periodo di tempo accoglienze entusiastiche nel popolo nostro. Botteghe, officine, caffè, osterie, uffici, erano tappezzati della Rana.'

Composto di quattro pagine, contiene storielle, rebus, sciarade e poesiole satiriche. Presenta inoltre una rubrica dedicata alla politica italiana e straniera. Caratteristico è soprattutto il paginone litografico centrale, che dal 1879 diverrà coloratissimo. Le tavole più riuscite, secondo Alfredo Testoni, saranno 'innalzate all'onore di quadri da salotti', ed alcune suscitarono anche crisi diplomatiche, come nel caso della querela da parte della Turchia; o giungendo al divieto di vendita come in Austria, poichè considerato sovversivo. Diffuso con cadenza settimanale, nel 1872 sarà accompagnato da un'edizione in francese, La Grenouille, soppressa e censurata poco dopo dalle autorità transalpine. L'edizione italiana ebbe un successo clamoroso, raggiungendo nel mondo quei paesi dove era presente una comunità italiana, tra cui l'Africa occidentale, l'Algeria e la Tunisia. Dopo aver superato una grave crisi, dovuta alla partenza del caricaturista Grossi, La Rana continuerà le pubblicazioni fino al n.22 del 1912. Tra i collaboratori vi sarà anche, per breve periodo, Gabriele Galantara. Gioannetti diventerà nel 1886 anche proprietario del teatro Contavalli. Nel corso del tempo l'editore si rivolgerà a diverse tipografie bolognesi; la prima è la Vitali, seguita dalla Fava e Garagnani e poi dalla Compositori. Per lungo tempo il gerente del giornale è Enrico Fusaroli con direzione in via Zamboni 6.

In collaborazione con Cronologia di Bologna