Tribunale speciale per la difesa dello Stato

Tribunale speciale per la difesa dello Stato

1926 | 1945

Scheda

Fu istituito con la legge speciale del 26.11.1926, n.2.008. Dipendeva dalla MVSN e giudicava i reati politici, per cui gli antifascisti furono sottratti al loro giudice naturale. A differenza dei tribunali normali, poteva erogare la pena di morte. Era composto da un presidente, scelto tra ufficiali delle tre armi e della MVSN, da 5 giudici scelti tra i consoli della MVSN e da un relatore proveniente dalla magistratura militare. Questa giurisdizione speciale fu ampliata e perfezionata dal Codice penale fascista nel 1931. Con legge 28.7.1939 il tribunale divenne competente per i reati «penali in materia di scambi, di valute e di commercio dell’oro». Dopo lo scoppio della guerra, con legge 16.6.1940, n.582, furono aggravate le pene «riguardo ai delitti commessi profittando delle circostanze dipendenti dallo stato di guerra». Con le leggi 27.12.1940, n.1.715, e 8.7.1941, n.645, divennero di competenza del tribunale i reati relativi «all’approvvigionamento, al commercio e consumo delle merci.» Anche se sarebbe dovuto restare in carica 5 anni, operò sino al 25.7.1943. Fu soppresso con uno dei primi provvedimenti del governo Badoglio, dopo il 25.7.1943. Durante la dittatura al Tribunale speciale furono deferiti 12.192 antifascisti, dei quali 5.619 processati e condannati. A Bologna furono denunciati 734 antifascisti, 384 dei quali condannati. Durante la RSI fu ricostituito il Tribunale speciale per la difesa dello stato con decreto n.794 del 3.12.1943, pubblicato su la “Gazzetta ufficiale” n.295 del 20.12.1943. Fu presieduto da Mario Griffini console della MVSN. Con decreto n.49 del 13.1.1944 fu istituita la sezione di Bologna competente per l’Emilia. Non si conosce, per Bologna, il numero dei processi e dei condannati nel periodo della RSI.

Il Tribunale straordinario provinciale
Il 26 ottobre 1943 il governo di Salò annunciò che sarebbe stato istituito il Tribunale straordinario provinciale, che avrebbe dovuto essere un organismo diverso dalla sezione regionale del Tribunale speciale per la difesa dello stato. Quando insediò il governo della RSI alla Rocca delle Camminate, Mussolini disse che non avrebbe consentito «repressioni generiche» contro gli italiani, ma che «severe sanzioni» sarebbero state inflitte agli iscritti al PNF che «passarono al nemico» nonostante avessero ricevuto «alte cariche» e «onori e ricompense». Tribunali straordinari, disse, «giudicheranno questi casi di tradimento e di fellonia». L’11 novembre 1943 fu creato il Tribunale straordinario provinciale con decreto di Mussolini - nella sua qualità di capo dello stato fascista repubblicano d’Italia e capo del governo - pubblicato sulla “Gazzetta ufficiale” n. 269 del 18 novembre 1943. Il tribunale doveva giudicare: «a) i fascisti che hanno tradito il giuramento di fedeltà all’Idea; b) coloro che dopo il colpo di Stato del 25 luglio 1943-XXI hanno comunque, con parole o con scritti o altrimenti, denigrato il fascismo e le sue istituzioni; c) coloro che hanno compiuto comunque violenza contro la persona e le cose dei fascisti o appartenenti alle organizzazioni del fascismo o contro le cose o i simboli di pertinenza dello stesso». Per la lettera a era prevista la pena di morte e da 5 a 30 anni per le lettere b e c. I tribunali dovevano essere retti da «fascisti di provata fede». Con lo stesso decreto fu istituito il Tribunale straordinario speciale «per giudicare i fascisti che nella seduta del Gran Consiglio del giorno 24 luglio 1943-XXI tradirono l’Idea rivoluzionaria alla quale si erano votati fino al sacrificio del sangue..». Del Tribunale straordinario bolognese - insediato il 15 gennaio 1944 - facevano parte 4 fascisti di Padova: Gianfranco Vivarelli presidente; Pio Leoni e Dino Prisco componenti; Augusto Cantagalli pubblico accusatore. Il 27 marzo 1944 Cantagalli fu sostituito da Guelfo Negri di Ravenna. Il 21 luglio 1945 il prefetto Fantozzi informò il governo che il tribunale non funzionava perché Vivarelli e Negri erano sistematicamente assenti. I fascisti bolognesi erano stati comandati a fare parte di quello di Firenze. Erano Umberto Amaduzzi presidente; Pericle Ducati e Pier Luigi Dagnini componenti; Giovanni Battista Cosimini pubblico accusatore. Giorgio Pini sostituì Amaduzzi giustiziato a Bologna dai partigiani il 22 marzo 1944. Ducati, ferito dai partigiani il 16 febbraio 1944, morì il 28 ottobre 1944. I membri del Tribunale straordinario provinciali erano eletti o destituiti dal segretario nazionale del PFR in base al decreto n.105 del 27 marzo 1944 pubblicato su la “Gazzetta ufficiale” n. 80 del 5 aprile 1944.

Nazario Sauro Onofri

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Internati politici
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Nazario Sauro Onofri, Gli internati politici durante il fascismo.

Campo di Fossoli
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Nazario Sauro Onofri, Il Campo di concentramento di Fossoli

Bibliografia
Come nacque il Tribunale speciale per la difesa dello Stato
A. Lorenzetto
1950
Il proletariato rivoluzionario bolognese nelle cronache del Tribunale speciale
Chiarini G.
1968
Il Tribunale speciale
C. Rossi
1952 Milano Ceschina
L’Italia dissidente e antifascista. Le ordinanze, le sentenze istruttorie e le sentenze in camera di consiglio emesse dal Tribunale speciale fascista contro gli imputati di antifascismo dall’anno 1927 al 1943
A. Dal Pont, S. Carolini
1980 Roma La Pietra
Nel ‘70°, anniversario dell’istituzione del Tribunale speciale
L. Casali
1998 Bologna Patron
Tribunale speciale per la difesa dello stato
A. Tringali Casanuova
1942 Roma
Tutti i processi del Tribunale speciale a cura dell’ANPPIA
A. Dal Pont, A. Leonetti, P. Mavello, L. Zocchi
1961 Roma