Onofri Gino

Onofri Gino

14 luglio 1903 - 5 febbraio 1945

Note sintetiche

Titolo di studio: Licenza elementare
Causa della morte: Deportazione
Occupazione: Operaio/a

Riconoscimenti

  • Partigiana/o ( 9 settembre 1943 - 5 febbraio 1945)

Onorificenze

  • Medaglia d'Argento al Valor Militare
    Fin dall'inizio partecipava alla lotta di liberazione distinguendosi come organizzatore e quindi come valoroso comandante di formazione. Catturato e seviziato, mai venne meno alla sua fede. Deportato in Germania in campo di concentramento, svolgeva attiva opera di propaganda fra i compagni, ma scoperta la sua attività cospirativa, veniva barbaramente trucidato dal nemico.

Scheda

Gino Onofri, da Aldo e Anita Trovanelli; nato il 14 luglio 1903 a Mercato Saraceno (FO). Nel 1943 residente a Bologna. Licenza elementare. Operaio elettricista.
Appartenente alla Chiesa Evangelica metodista di Bologna. Iscritto al PRI e poi al PdA.
Giovanissimo partecipò alle lotte democratiche contro il nascente fascismo e per sei volte fu bastonato. Per le gravissime lesioni riportate nelle ultime aggressioni, restò a lungo tra la vita e la morte.
Non essendo iscritto al PNF dovette subire lunghi anni di disoccupazione.
Dopo l'8 settembre 1943, quando il PRI era incerto se partecipare o no alla Resistenza, aderì al PdA con numerosi altri militanti di quel partito, tra i quali Armando Quadri, Armando Tomesani e Luigi Zoboli.
Militò nell'8ª brigata Masia Giustizia e Libertà con funzione di intendente e partecipò a rischiose azioni belliche.
La sua abitazione fu trasformata in una base della brigata e ad essa facevano capo i collegamenti con la direzione milanese del PdA. Fu tra gli organizzatori della seconda tipografìa clandestina - la prima aveva funzionato nello scantinato di via d'Azeglio, 47 - che il PdA cercò di installare prima nell'ebanisteria Bega in via Mazzini e poi in via San Petronio Vecchio, dove venne scoperta dai fascisti prima ancora di iniziare a stampare i giornali del partito.
Nell'estate 1944, su incarico del partito, si arruolò nella CRI e, sotto la direzione del dottor Gennaro Ciaburri, organizzò una infermeria clandestina per i partigiani ammalati o feriti, all'interno dell'ospedale militare Marconi, allora sistemato nelle scuole elementari di via Laura Bassi.
Il 4 settembre 1944 fu arrestato con altri 22 partigiani dell'8ª brigata Masia Giustizia e Libertà, a seguito della delazione di due spie che si erano infiltrate (vedi Massenzio Masia).
Il 19 settembre 1944 venne processato dal Tribunale straordinario militare di guerra e condannato a 6 anni di reclusione. Consegnato dai fascisti ai tedeschi, fu internato nel campo di sterminio di Mauthausen (Austria) dove morì a Gusen, il 5 febbraio 1945.
Gli è stata conferita la medaglia d'argento al valor militare.
Riconosciuto partigiano, con il grado di tenente, dal 9 settembre 1943 al 5 febbraio 1945.
Al suo nome è stata intitolata una strada di Bologna. [Nazario Sauro Onofri]

Note

E' sepolto nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della  Certosa di Bologna ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.

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Ha fatto parte di

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Eventi

Luoghi

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Campi di detenzione, lavoro forzato e sterminio
Deportato e deceduto

Persone

Documenti
Onofri, lettere
Tipo: ILES/VECCHIO_ARCHIVIO/EMPTY Dimensione: 0 bytes
Lettere dal carcere ai familiari
Processo al Partito d'Azione
Tipo: PDF Dimensione: 260.57 Kb

Alcuni documenti del processo (1944) al Partito d'Azione bolognese: Mandato di Arresto, Estratto della Sentenza, Motivazione della Sentenza, Ordini fucilazione, Fonogramma conferma esecuzione ordine.

Bibliografia
Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919- 1945)
Albertazzi A., Arbizzani L., Onofri N.S.
1985 Bologna ISB