Note sintetiche
Onorificenze
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Commissario di compagnia, nelle azioni più difficili sapeva infondere ai compagni la sua fede e la sua indomabile combattività. Nei giorni decisivi dell'avanzata alleata, si distingueva nei combattimenti più audaci contro le truppe tedesche dando un fulgido esempio di generoso eroismo e di sprezzo del pericolo. In un furioso scontro veniva colpito da varie grosse schegge e ferito mortalmente. Ormai morente si trascinava ancora fra i compagni combattenti e, sparando gli ultimi colpi della sua arma, li incitava alla lotta per poi spirare al grido di: "Viva l'Italia".
Castel del Rio, 29 settembre 1944
Scheda
Alfredo Olivieri, «Fredo», da Zefferino e Maria Albertazzi; nato il 6 novembre 1909 a Castel Guelfo di Bologna. Nel 1943 residente a Bologna. Licenza elementare. Muratore.
Iscritto al PCI.
Prestò servizio militare in artiglieria a Bologna dall'1 agosto all'8 settembre 1943.
Il 3 novembre 1932 fu arrestato a Medicina, con altri, perché accusato di svolgere attività antifascista. Il 7 marzo 1933 venne scarcerato, ammonito e classificato di «3ª categoria », quella degli elementi considerati politicamente pericolosi.
Il 30 gennaio 1939 fu nuovamente arrestato, con altri 77 antifascisti, per «organizzazione comunista bolognese, attiva nell'azienda tranviaria e in vari comuni della provincia». Rinviato a giudizio davanti al Tribunale speciale, il 25 luglio 1939 venne condannato a 4 anni di carcere e a 2 di vigilanza speciale per ricostituzione del PCI, appartenenza allo stesso e propaganda sovversiva. Scontò la pena nel carcere di Civitavecchia (Roma) e venne liberato il 5 gennaio 1943.
Dopo l'inizio della lotta di liberazione fu uno dei primi a costituire squadre armate in città. In primavera entrò a far parte della 36ª brigata Bianconcini Garibaldi e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Fu commissario politico della 1ª compagnia.
Il 29 settembre 1944, durante una marcia di trasferimento, dai Casoni di Romagna (Casalfìumanese) a Cà di Guzzo in località Belvedere (Castel del Rio), il suo reparto venne attaccato da SS e paracadutisti tedeschi. «Alfredo Olivieri, il nostro commissario — ha scritto Umberto Magli — ultimo della fila, fu colpito in pieno, e per noi fu una gravissima perdita, perché lo consideravamo un po' il papà della compagnia».
Gli è stata conferita la medaglia d'argento alla memoria.
Riconosciuto partigiano con il grado di tenente dal 9 settembre 1943 al 29 settembre 1944. [O]
E' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.