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Teresa Noce

29 Luglio 1900 - 22 Gennaio 1980

Scheda

Teresa Noce, nata a Torino il 29 luglio 1900, deceduta a Bologna il 22 gennaio 1980, fu una organizzatrice politica e sindacale.
Completamente autodidatta senza neppure la licenza elementare, a 17 anni fu assunta alla Fiat Brevetti come tornitrice e a 20 fondó, insieme ad altri ragazzi, il Circolo giovanile socialista torinese di Porta Palazzo.
Qui conobbe Luigi Longo, studente di Ingegneria, che sposó e da cui ebbe tre figli.
Nel 1923 subì un primo arresto a Milano e nel 1926 espatrió col marito prima in Russia e poi in Francia, a Parigi.
Convinta antifascista, si spostó frequentemente, in modo clandestino, fra queste due nazioni e l’Italia, per contribuire attivamente alla resistenza contro la dittatura.
Nel 1936, insieme a Longo, si trasferí in Spagna per seguire la pubblicazione de “Il volontario della libertà”, rivista a sostegno degli italiani accorsi a combattere la deriva autoritaria franchista, nelle Brigate internazionali.
Rientrata a Parigi nel 1938, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, Teresa fu di nuovo incarcerata ed internata nel campo di Rieucros, fino a quando fu liberata grazie all’intervento dei sovietici.
Rimasta in Francia per sostenere le azioni del Partito comunista francese, dirigendo il MOI (l'organizzazione degli operai immigrati), s'impegnò con ancora più entusiasmo nella lotta armata contro i tedeschi e i collaborazionisti dei "Francs-tireurs-et-partisans".
Nel gennaio del 1943, la Noce fu ancora arrestata a Parigi ma, nonostante un lungo periodo di detenzione ai lavori forzati nei lager di RavensbrŒck in Germania e Holleischen in Cecoslovacchia, i tedeschi non scoprirono mai la sua vera identità. Ancora una volta fu liberata grazie all’intervento sovietico alla fine della guerra.

Nel 1946 fu tra le 21 donne italiane dell'Assemblea costituente. 
Nel 1948 venne eletta deputato e fu proprio grazie alla sua attività parlamentare che, nel 1950, fu varata la legge per la "Tutele fisica ed economica delle lavoratrici madri", che diventò la base della successiva legislazione sul lavoro femminile.