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Adelmo Manini

01 febbraio 1899 - [?]

Scheda

Adelmo Manini, da Sante ed Elvira Lullini; nato l’1 febbraio 1899 a Molinella. Nel 1943 residente a Budrio. 3ª elementare. Mezzadro.
Iscritto al PSI.
Il 4 settembre 1921, con numerosi altri militanti socialisti e comunisti, prese parte a uno scontro a fuoco con i fascisti a Mezzolara (Budrio). Un socialista e un fascista restarono uccisi.
Il 7 gennaio 1922 fu arrestato con una quarantina di antifascisti. Il 28 maggio 1923, con altri 24 compagni, comparve davanti alla corte d'assise di Bologna per rispondere di omicidio e costituzione di banda armata. I giudici, anche in considerazione del fatto che il fascismo era al potere, ebbero la mano particolarmente pesante con tutti gli imputati. L'8 giougno 1923 fu condannato a 9 anni, 4 mesi e 15 giorni di reclusione.
Il 13 novembre 1923 venne liberato dal carcere di Castelfranco Emilia (BO) a seguito della concessione dell'amnistia.
Nel 1929 fu bastonato dai fascisti a Mezzolara perché fischiettava «inni sovversivi»; nel 1937 gli venne inflitta l'ammonizione perché solito fare discorsi antifascisti.
L'11 gennaio 1939 fu arrestato a Mezzolara per avere fischiettato “Bandiera rossa” mentre giocava a carte in un ritrovo pubblico. Il 21 marzo venne scarcerato e ammonito nuovamente. Fu in seguito vigilato dalla polizia sino al 9 luglio 1943.

Il 7 novembre 1943 fu arrestato dai fascisti a Mezzolara, unitamente ad Alberto Trebbi. Dopo avere scontato cinque mesi di carcere, fu deportato a Dachau (Germania) e a Mauthausen (Austria). Rientrò in Italia il 29 giugno 1945.
Riconosciuto patriota dal 29 febbraio 1944 alla Liberazione. [O]