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Angelo Labò detto/a Lino

20 settembre 1920 - [?]

Scheda

Angelo Labò, «Lino», da Francesco e Dina Ghedini; nato il 20 settembre 1920 a Pianelle Val Tidone (PC). Nel 1943 residente a Bologna. Studente nella facoltà di economia e commercio dell'università di Bologna.
Nel 1940 seguì il corso allievi ufficiali di complemento dell'aeronautica.
Dopo l’8 settembre 1943, lasciato il servizio presso l'aeroporto di Venaria Reale (TO), tentò di costituire una formazione partigiana autonoma nella Val Tidone (PC), i cui componenti affluirono in seguito nella 1ª div GL Piacenza.
Nel maggio 1944, catturato dai tedeschi a Stradella (PV) e avviato a Bologna, riuscì a fuggire vicino a Parma nel corso di un mitragliamento sulla Via Emilia.
Stabiliti contatti con il CLN di Bologna, tramite Cesare Zucchini e Massimo Macciotta, e con quello di Faenza (RA), tramite Arturo Tannesini e Bruno Neri, raggiunse nel giugno 1944 a Cà di Vestro (Palazzuolo sul Senio - FI) il comando della 36ª brigata Bianconcini Garibaldi.
La «dichiarata simpatia per il partito liberale non valse» a farlo «considerare "diverso" dagli altri che si professavano comunisti». Venne nominato, prima, vice commissario e, poi, commissario della compagnia di Luigi Tarozzi.
Passato il fronte il 16 ottobre 1944 fu trasferito al centro profughi di Firenze. Il 15 dicembre 1944 entrò nella 1ª ALF Partisans, della quale nel febbraio 1945 divenne comandante, guidando contemporaneamente il gruppo di partigiani operante alle dipendenze della 412ª Field Security Section (Intelligence Corps) a Marradi (FI). Venne congedato nel luglio 1945.
Riconosciuto partigiano con il grado di sottotenente dal 10 giugno 1944 al 22 febbraio 1945. Testimonianza in RB5. [A-B]