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La cattura dei torturatori fascisti

Militare Maggio - Giugno 1945

Schede

Dal giorno della liberazione il dott. Riccardo Parisi, un poliziotto che durante la RSI ha svolto attività clandestine per il CLN in previsione dei tempi nuovi, ha preso possesso dei locali della questura. Si è insediato il nuovo questore designato dal CLN, l'avvocato Romolo Trauzzi, un antifascista condannato a morte in contumacia durante il regime.
Il nuovo questore ha istituito subito un ufficio speciale per l'epurazione e ha incaricato Parisi di coordinare le indagini per la cattura dei fascisti fuggiti al Nord. Con l'aiuto di alcune decine di partigiani volontari, vengono organizzate spedizioni a Milano, Como, Brescia e Cremona.
Il 16 maggio sono rintracciati e arrestati in val Trompia 15 fascisti che a Bologna si sono resi responsabili di crimini odiosi. Tra essi sono il famigerato Renato Tartarotti, accusato di centinaia di omicidi, di torture, sevizie e rapine, il tenente Bruno Monti, il colonnello Nicotera e il capitano Cioni dell'Ufficio politico della GNR, il sottotenente della polizia ausiliaria Tossani, alcuni esponenti del CAS, la squadra speciale di Tartarotti, vari ufficiali della GNR, tra i quali il generale Bruno Calzolari e la segretaria del famigerato Ambrosi. Tra i repubblichini catturati figura anche l'ex sottosegretario agli Interni Giorgio Pini.
Subito Parisi si incarica degli interrogatori, assieme al vice commissario Osvaldo Pini, all'Ufficiale Francesco Leoni e a rappresentanti del CUMER e del CLN.
Il 26 maggio tra Brescia e il lago di Garda è arrestato un altro gruppo di fascisti latitanti, tra i quali la famigerata spia Lidia Golinelli (Vienna), assieme al suo amante e al comandante provinciale della GNR Onofaro.
Il 3 giugno è arrestato Martino Berti, “spia nazifascista e collaboratore della Gestapo”, che sarà condannato a morte per una serie di delitti efferati, ma finirà amnistiato nel gennaio 1947.
Il 4 giugno è catturato l'ex prefetto repubblichino Dino Fantozzi, assieme ad alcuni membri del reparto d'assalto della polizia e a Romeo Arienti della X Mas. Intanto diverse commissioni vagliano la posizione di dipendenti e dirigenti compromessi col passato regime e coi tedeschi.
Mentre è in corso l'epurazione nella polizia, alla fine di maggio il questore Trauzzi viene deposto dal comando militare alleato. Da Roma arriva il nuovo questore Iantaffi e l'epurazione si ferma: gli ex fascisti sono riassunti in servizio, i poliziotti antifascisti sono trasferiti o spostati alla polizia stradale o ferroviaria. A fine maggio l'ufficio politico speciale, che ha catturato quasi tutti i responsabili dei crimini di guerra nella provincia di Bologna, viene sciolto.
La pressione popolare farà si che 120 ex partigiani siano poi assunti come allievi agenti.
Torneranno però anche molti ex agenti dell'OVRA, nonostante sia depositata in Procura la lista dei funzionari da epurare. Alcuni “pezzi grossi” della repressione antipartigiana, quali il capo dell’UPI Angelo Serrantini, il capitano Pifferi, il picchiatore Camporesi, detto Carnera, continueranno a rimanere latitanti.

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