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I militari tedeschi occupano la città

Militare 10 Settembre 1943

Schede

Dal 10 settembre i tedeschi occupano la città. La loro sede di rappresentanza è fissata all'Hotel Baglioni (ten. Kenda).
I comandi militari della Militarkommandantur MK 1012 e della Stadtkommandantur si insediano in via Putti 13 e in via Risorgimento.
Il comandante di piazza è inizialmente il col. Helmuth Dannehl, sostituito in seguito dal gen. Paul Steinbach.
Il comando del settore lavoro (addetto alle deportazioni) è stabilito alle Caserme rosse, una vasta area recintata a nord della Bolognina, mentre in via S.Chiara n. 6/2 è la sede delle SS (comandanti il magg. Muller e il ten. Weismann), dove nella famigerata "stanza n. 1" si pratica la tortura.
La Gestapo invece ha sede in viale Aldini. La Feldgendarmerie è in piazza di porta Saragozza n. 4 e le SS italiane sono in via Saragozza 81.
La polizia di sicurezza germanica (SD) si sistema in via Albergati n. 6.
Altri comandi e uffici militari occupano stabili e caserme situati nella parte meridionale della città, soprattutto nella zona collinare. (O)

Dalla sera dell'8 settembre un contingente tedesco acquartierato a Villa Boschi in località Due Madonne comincia a mettere sotto controllo le caserme, a disarmare militari italiani e sequestrare loro le armi. 
Nella notte tra l'8 e il 9 "poco più di settanta soldati germanici" al comando del tenente carrista Theo Kenda, un viennese che "parla speditamente l'italiano con accento veneto" (Coppola), prende possesso della città. Nei giorni successivi vengono requisiti diversi edifici per i comandi e i servizi logistici. 
La sede di rappresentanza è fissata all'hotel Baglioni. I comandi militari della Militarkommandantur MK 1012 e della Stadtkommandantur si insediano presso la Facoltà di Ingegneria in via Risorgimento. Il comandante di piazza è inizialmente il col. Helmuth Dannehl, sostituito in seguito dal gen. Paul Steinbach. 
Il comando del settore lavoro, addetto alle deportazioni, è stabilito alle Caserme rosse, una vasta area recintata a nord della Bolognina, mentre in via S.Chiara n. 6/2, accanto ai giardini Margherita, è posta la sede delle SS (comandanti il magg. Muller e il ten. Weismann). Qui, nella famigerata "stanza n. 1", si praticherà la tortura. 
La Gestapo invece ha sede in viale Aldini 132. La Feldgendarmerie è in piazza di porta Saragozza n. 4 e le SS italiane in via Saragozza 81. La polizia di sicurezza germanica (SD) si sistema in via Albergati n. 6. Altri comandi e uffici militari occupano stabili e caserme situati nella parte meridionale della città, soprattutto nella zona collinare meno esposta ai bombardamenti alleati.
I tedeschi occupano Bologna senza incontrare resistenza. Il generale Terziani è fatto prigioniero nella notte tra l'8 e il 9. I reparti militari, rimasti senza ordini, si arrendono. Secondo il generale Mario Torsiello “opposero resistenza alcuni elementi carristi” e un ufficiale fu giustiziato dai tedeschi. Un altro scontro si ebbe alla stazione ferroviaria con morti tedeschi. Secondo altra versione i morti sarebbero stati italiani.

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