Eccidio 17-20 ottobre 1944 | Sfoglia i giornali del periodo

Negli scontri che la 36a brigata Bianconcini Garibaldi sostenne con i nazifascisti a Santa Maria di Purocielo (Brisighella - RA), tra il 10 e il 13 ottobre 1944, numerosi partigiani restarono uccisi e feriti.
Quando la formazione, sotto la pressione tedesca, dovette spostarsi verso la provincia di Forlì, sette feriti intrasportabili furono lasciati nella canonica della chiesa di Cavina (Fognano - RA), dove, da qualche giorno, vi erano Nino Bordini "Gnaf" e Teodosio Toni "Tigre". I nuovi arrivati erano Giovanni Borghi "Gianni", Alfonso Bagni "Fonso", Pietro Muratori "Carlino", Luigi Rispoli "Napoli". Restarono con loro per assisterli il medico Ferruccio Terzi, lo studente in medicina Renato Moretti e gli infermieri, sia pure non professionali, Laura Guazzaloca e Sergio Giulio Minozzi. Restarono anche un ufficiale medico austriaco disertore che si faceva chiamare Willi e due militari tedeschi feriti.
Il 14 ottobre, quando i tedeschi penetrarono nella canonica, catturarono i feriti e i sanitari, ma non li fucilarono perché i due militari feriti dichiararono di essere stati curati. Per questo i tedeschi trasferirono i partigiani feriti nell'ospedale di Brisighella, dove si trovavano altri cinque partigiani pure feriti: Adelmo Brini "Delmo", Mario Guerra "Mao", Romolo Menzolini "Bill", Attilio Ottonelli e Iliano Pasciuti "Leo". (Non concordano le testimonianze sui nomi dei partigiani catturati a Cavina e su quelli che già si trovavano all’ospedale di Brisighella).
Nella notte tra il 16 e il 17 ottobre le brigate nere di Faenza catturarono i feriti e il personale medico e li trasferirono - meno la Guazzaloca e Toni - a Villa San Prospero doveva aveva sede il loro comando.
Torturati e bastonati per tutto il giorno 17, il 18 furono portati a Bologna e fucilati al poligono di tiro, tra il 18 e il 20 ottobre 1944.
Toni venne fucilato a Forlì e Guazzaloca nel campo di Fossoli (Carpi - MO).
[Nazario Sauro Onofri]