Caserma della GIL

Caserma della GIL

Scheda

Istituita con la legge n. 2.247 del 3.4.1926, l’ONB fu trasformata in Gioventù italiana del littorio (GIL) con legge n. 1.839 del 27.10.1937 alle dirette dipendenze del segretario del Partito Nazionale Fascista per dare ai giovani un maggiore inquadramento militare. In Italia contava circa 8 milioni di iscritti.

A Bologna, la caserma della Gioventù italiana del Littorio (GIL), detta anche la “Casa del Balilla”in piazza XX Settembre, fu inaugurata il 28 ottobre 1939, anniversario della Marcia su Roma, nei pressi del ponte ferroviario di porta Galliera. Costruita a partire dal gennaio 1935 su progetto dell'ing. Luciano Petrucci, allievo di Attilio Muggia e collaboratore di Umberto Costanzini, la Casa della GIL bolognese venne descritta come "sobria ed austera" e l'ingresso, con la snella pensilina sostenuta da quattro agili colonne, "ha un che di militare".

Ospitava i comandi delle organizzazioni giovanili fasciste con yna sala per le adunanze di oltre 200 metri quadri, un centro ginnico con palestra e piscina. Dal 1941, fu sede anche della Biblioteca Popolare e della Biblioteca della Casa del Fascio.
Nel 1955, dopo i rovinosi bombardamenti della guerra, venne abbattuto ed al suo posto venne edificata l’attuale autostazione e relativo parcheggio antistante.
Nelle riviste della GIL bolognese vi sono alcune tra le primissime cose pubblicate da Pier Paolo Pasolini. 
Nell'aprile 1942 uscì il suo articolo d’esordio, a favore della poesia moderna, sul "Bollettino" del Comando Federale della GIL di Bologna (vedi approfondimento sul sito della Biblioteca Digitale dell'Archiginnasio).
Pasolini, fu quindi tra i fondatori e tra i principali redattori della rivista "Il Setaccio", continuazione del "Bollettino", uscita dal novembre 1942 sotto la direzione di Giovanni Falzone, responsabile dell'Ufficio Propaganda della GIL.
L'impegno di Pasolini per questo periodico, che aveva intenti politici, ma anche culturali, fu notevole. Per esso scrisse saggi di letteratura, critica d'arte, poesie e disegni. "In grembo alla GIL" egli sperava di cominciare la sua "carriera vera e propria" di operatore impegnato in vari ambiti della cultura e delle arti.

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