Casa Lyda Borelli

Casa Lyda Borelli

1917 | oggi

Scheda

Il 28 ottobre 1931 viene inaugurata la Casa di Riposo per artisti drammatici intitolata a Lyda Borelli, diva del cinema muto ricordata come una delle nostre più seduttive attrici di tutti i tempi. Edificata su un terreno donato dal Comune di Bologna, Casa Lyda Borelli è nata per ospitare coloro che appartengono al mondo dello spettacolo. L’idea di costruire questa struttura, allora unica in Italia, venne a Lorenzo Ruggi (commediografo e poeta) e ad Adolfo Re Riccardi (notissimo impresario teatrale). L'Ente Morale fu riconosciuto il 15 febbraio 1917, mentre l'edificio originario fu inaugurato nel 1931. Diversi artisti diedero il proprio contributo artistico per la decorazione degli ambienti della Casa: i pittori Augusto Majani, Umberto Bonfiglioli e Antonio Nardi, gli scultori Alfonso Borghesani e Mario Sarto e lo scenografo Gigi Bignami. Naturalmente, aderirono subito altri numerosi personaggi del mondo dello spettacolo. Situata in una grande villa realizzata in architettura decò in via Saragozza, nei pressi del Meloncello, godette subito di notevole interesse da parte di vari benefattori: la stessa regina Elena di Savoia contribuì ad offrire bauli di biancheria per gli ospiti.

Nel 1959 il conte Vittorio Cini donò la - allora enorme - cifra di cento milioni di lire in ricordo della moglie, forse la più grande diva del nostro cinema muto: per questo la Casa fu intitolata a lei, Lyda Borelli. Grazie a questa somma e ai contributi del Comune di Bologna, fu possibile realizzare altri tre piani della villa, la dependance e l’oratorio di San Genesio (protettore degli attori). A fianco della Casa tutt'ora in attività, nel dopoguerra fu costruito il Teatro delle Celebrazioni, ancora attivo. All’interno della struttura esiste una ricchissima biblioteca/archivio, che annovera testimonianze dei più grandi artisti italiani, tra i quali Eleonora Duse ed Ermete Zacconi. La Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con il loro progetto 'Una città per gli archivi' hanno recentemente pubblicato sul portale archIVI anche il carteggio di Eugenia Spadoni, in arte Mimì Aylmer, anche lei attrice del cinema muto che fu ospite della Casa e che alla Biblioteca lasciò la sua notevolissima documentazione.

In collaborazione con Genus Bononiae Blog

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Prigionieri del sogno: la casa di riposo per artisti a Bologna
Prigionieri del sogno: la casa di riposo per artisti a Bologna

Istituto Luce. La settimana Incom n. 314 del 13/07/1949. Prigionieri del sogno: la casa di riposo per artisti a Bologna, Ermete Zacconi

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