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La cacciata degli austriaci da Porta Galliera l’8 agosto 1848

1849 ca.

Schede

Donato al Museo civico del Risorgimento nel 1895 dal Comitato di Patronato per Superstiti dell’8 agosto in Bologna, il dipinto di Antonio Muzzi rappresenta un momento della battaglia tra i cittadini bolognesi e gli Austriaci, avvenuta a Porta Galliera il fatidico 8 agosto 1848. In quella data i cittadini bolognesi – popolani, guardie civiche, carabinieri, finanzieri e pochi aristocratici – si trovarono a combattere uniti per la libertà. Per meglio ‘leggere’ il dipinto, l’artista realizzò anche un disegno didascalico, anch’esso esposto in Museo, nel quale si possono riconoscere la maggior parte dei combattenti rappresentati, tra cui lo stesso committente, Gioacchino Napoleone Pepoli, ritratto di lato a destra, protagonista-spettatore della battaglia. 

Il dipinto venne realizzato dal pittore presumibilmente nel 1849, in quanto: “Muzzi…non fu a Bologna per la battaglia dell’8 agosto. Ciò gli fu causa di enorme frustrazione ed in seguito egli non volle mai ammettere di aver mancato una simile occasione; autori degni di fede riferiscono anzi che il Muzzi si dilettasse di roboanti affabulazioni circa le proprie ipotetiche gesta durante la storica giornata… E forse per divertirsi, forse per risarcire in qualche modo il bravo Muzzi che tanto palesemente soffriva per codesto smacco, Gioacchino Napoleone Pepoli gli commissionò un quadro commemorativo della battaglia… che ritrae con autentica acribia filologica una fase del combattimento e le fisionomie di alcuni cittadini distintisi in quella occasione” 

In quest’opera, svolta con lo spirito artistico felsineo dell’epoca in cui retaggi tradizionali si sommano a nuove istanze, lo stile rimane incardinato sulla tradizione seicentesca e tardo settecentesca, con qualche spia di Romanticismo nel paesaggio, nella cromia dai toni caldi e tonali di derivazione russa, ma soprattutto nella resa dell’emozionale dinamismo del popolo, mosso dagli ideali di libertà. L’episodio e i personaggi, in primo piano, sono resi con minuzia e dettagli e la loro concitazione è accentuata dall’andamento vorticoso e veritiero della battaglia, mentre nel gruppo di personaggi descritti a sinistra comparela reinterpretazione di uno scorcio della Strage degli innocenti di Guido Reni (Bologna, Pinacoteca Nazionale). Sullo sfondo, il paesaggio è via via sempre più sfumato e fortemente venato di Romanticismo affine alle soluzioni paesistiche di Giacomo Savini e a quelle coeve di Ottavio Campedelli. Rispetto ai dipinti del Museo del Risorgimento di Bologna che trattano lo stesso tema, opera di Napoleone Angiolini e Gaetano Belvederi, le soluzioni compositive adottate da Muzzi sono più in linea con quelle adottate dall’Angiolini, appartenente alla generazione artistica precedente, soprattutto nell’impaginazione del dipinto secondo criteri accademici tradizionali, ipotattici, volti a dare il senso di una grande profondità spaziale, mentre il quadro di Belvederi è più orientato verso sperimentazioni puriste.

Antonio Muzzi, La cacciata degli austriaci da Porta Galliera l’8 agosto 1848, 1849 ca. Olio su tela, cm. 65x82, Museo civico del Risorgimento di Bologna, inv. n.2125.

Claudia Collina

Bibliografia: Belluzzi, Fiorini 1890-1901, Oggetti, nn. 71 e 72; Gottarelli 1979; Borgogelli 1983, pp. 109-111; Collina 1993, pp. 68-69. In collaborazione con IBC - Istituto per i beni culturali dell'Emilia Romagna.