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Giusto Pietro Jacchia

8 aprile 1884 - 28 gennaio 1937

Scheda

Giusto Pietro Jacchia, detto Piero, da Eugenio e Clementina Fano; nato l'8 aprile 1884 a Trieste. Laurea in lingue straniere. Professore di liceo. All'inizio del secolo XX fu costretto a lasciare Trieste perché irredentista. Si trasferì a Bologna, ospite dello zio Eugenio Jacchia, e dal 1909 lavorò, per qualche anno, nella redazione del "Giornale del Mattino". Nel 1915 andò volontario in guerra.
Dopo il 1918 tornò ad abitare a Trieste e nel 1919 fu tra i fondatori del fascio di combattimento. Prese parte alla "marcia su Roma", ma uscì dal PNF quando iniziarono le persecuzioni contro la massoneria, della quale era membro. Nel 1927 fu licenziato dalla scuola, per non avere prestato giuramento di fedeltà al regime. Nel 1931 lasciò l'Italia, con la moglie, e si recò in Olanda e Gran Bretagna e qui svolse un'intensa attività politica antifascista. Nel 1936, con il nome di Fulvio Panteo, andò in Spagna e si arruolò nella Colonna Rosselli per combattere in difesa della Spagna repubblicana contro la sedizione franchista. Il 5 novembre 1936 restò ferito in Aragona. Dimesso dall'ospedale, fu destinato al fronte di Madrid e qui restò ucciso in combattimento il 28 gennaio 1937. Lo stesso anno la polizia fascista emise un ordine d'arresto nei suoi confronti, se fosse rimpatriato. Nella primavera 1944 - su proposta del cugino Mario Jacchia, comandante regionale delle brigate GL - il suo nome fu dato alla 3ª brigata GL di Montagna, che operava tra le valli del Sillaro e del Santerno. In seguito la formazione assunse il nome di 66ª brigata Jacchia Garibaldi. [O]