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Lodovico Isolani

17 gennaio 1782 - 11 febbraio 1859

Scheda

Figlio del senatore conte Marc’Antonio Alamanno Isolani e della marchesa Eleonora Ratta Garganelli, Lodovico Gregorio Serafino Baldassarre era nato il 17 gennaio 1782, quarto di dodici figli (Carrati, Battesimi, B 879 c. 121). Dottore in Legge, e stimato come “onesto e ottimo uomo” (Rangone, Lo Stato Pontificio, p. 146), fu spesso occupato nella pubblica amministrazione del Governo pontificio: consultore di Legazione nel novembre 1817, membro del consiglio dei Savi, consigliere comunale (de’ Buoi, Diario, p. 299; Almanacco 1830, p. 81; Bottrigari, II, p. 242). Nel 1831 si trovò a svolgere anche un delicato incarico diplomatico: fu inviato a Roma assieme a Giacomo Zambeccari e all’abate Giuseppe Mezzofanti per esporre al papa Gregorio XVI i particolari bisogni di Bologna.

Il sostanziale fallimento della missione procurò delusione e ironici commenti: Francesco Rangone, pur riconoscendo che “niuna eccezione hanno i nominati intorno alla loro onestà, buone disposizioni e talenti”, ne sottolineava il comportamento timorosamente ossequioso, inadeguato al compito: “Uomini sono questi assai religiosi e piccoli, da non ardire di sollevare lo sguardo sino al sovrano, per tenere a lui il linguaggio del vero cittadino o del suddito che sa approfittare dell’occasione per metter la sua confidenza ed aprire il suo cuore dinanzi al suo principe. [...] Uomini essi sono che per la loro pietà e docilità sapranno inchinarsi ai piedi del Papa, che riceveranno le cortesi accoglienze de’ Porporati e che dimenticando intieramente la loro missione si scorderanno ancora di quella nobile risoluzione e disinteresse, che deve renderli superiori ad ogni riguardo ed animarli a distinguersi per il bene delle rispettive provincie” (La rivoluzione, p. 174). Il risultato fu una serie di velenose battute a danno di tutti e tre i deputati, dalla partenza (“Da un buffone titolato / Da un dottore scilinguato / Da un abate scoglionato / Sarà il Papa salutato”) al ritorno e resoconto finale: “Che ha fatto il Papa alla deputazione di Bologna? Ha asciugato le lacrime al Marchese Zambeccari [pare che, sollecitato a parlare, lo Zambeccari si fosse messo a piangere], ha conosciuto l’ipocrisia di Mezzofanti [che “chinando il viso, piegando alcun poco il ginocchio e assottigliando la voce cacciò fuori queste auree parole: Santo Padre, noi siamo venuti per complimentare Vostra Santità], ha compatito la coglionaggine del conte Isolani” (Rangone, La rivoluzione, p. 242; La rivoluzione... I moti, p. 7). Non prese moglie, e morì nel palazzo di famiglia in piazza Santo Stefano, di infiammazione, l'11 febbraio 1859 alle 8 e mezza della sera (foglio sep. C 72 n. 7175).

Silvia Benati

Bibliografia: Baldassarre Carrati, Battesimi, manoscritto presso la Biblioteca dell’Archiginnasio a Bologna, B 879 c. 121; Genealogie delle Famiglie Nobili viventi quest’Anno 1778, e Genealogie delle Famiglie Nobili moderne viventi quest’Anno 1844, B 698/2, tavola 65, manoscritto presso la Biblioteca dell’Archiginnasio a Bologna; Tommaso de’ Buoi, Diario delle cose principali accadute nella Città di Bologna dall’Anno 1796 fino all’Anno 1821, a cura di S. Benati, M. Gavelli, F. Tarozzi, Bologna, Bononia university press, 2005, p. 299; Almanacco Civile della Bolognese Provincia per l’anno 1830, Bologna 1830, p. 81; Archivio Storico Comunale di Bologna, Fogli sepolcrali, anno 1859; Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960, volume II, p. 242; Francesco Rangone, La rivoluzione del 1831 nella Cronaca di Francesco Rangone, a cura di Giovanni Natali, Roma, Vittoriano, 1935, pp. 174, 231, 242; Francesco Rangone, La rivoluzione del 1831 nella Cronaca di Francesco Rangone. I moti riformisti nelle Legazioni (giugno 1831-gennaio 1832), a cura di Giovanni Natali, Roma, Vittoriano, 1936, p. 7; Francesco Rangone, Lo Stato Pontificio e l’intervento austro-francese del 1832 nella Cronaca di Francesco Rangone, a cura di Giovanni Natali, Roma, Vittoriano, 1937, p. 146