Indipendenza, dell'

Indipendenza, dell'

via dell'Indipendenza

Scheda

Dalla confluenza di via Ugo Bassi e via Rizzoli a Piazza XX Settembre.
Prima documentazione dell'odonimo: 1874.

Via dell'Indipendenza è via di recente creazione.

Dedicata all'indipendenza d'Italia, venne creata dal 1874 al 1888 unendo e rettificando, mediante importanti sventramenti, differenti antiche vie:

Canton dei Fiori
Piazza San Pietro
Via Malcontenti
Campo de' Fiori
Via della Maddalena
Casette di San Benedetto

Canton dei Fiori era il nome del tratto di via che partiva dal Mercato di Mezzo e da via Volte dei Pollaroli (attuali via Rizzoli e via Ugo Bassi) allo slargo (Piazza San Pietro) segnato da via Pietrafitta (attuale via Monte Grappa) sulla sinistra. Va tenuto presente che prima del 1885 il Canton dei Fiori era parecchio più stretto dell'attuale via Indipendenza.
L'allargamento del Canton dei Fiori portò alla scomparsa del vicolo e della Piazzetta di Santa Barbara che dal Canton dei Fiori conduceva, dopo avere compiuto un angolo retto, a via Volte dei Pollaroli (Via Ugo Bassi). Fin dal 1822 questo vicolo era chiuso da portoni e dopo il 1885 scomparve definitivamente assieme alla chiesa di Santa Barbara (che aveva dato il nome al vicolo e alla piazzetta), con il rifacimento del palazzo della Dogana.
Questo tratto di strada in antichità veniva considerato, assieme a Piazza San Pietro, parte integrante di via Galliera. Prese il nome di Canton dei Fiori dalla vendita di fiori che si praticava qui nel XVIII secolo. L'odonimo Canton dei Fiori non risulta in uso prima di questo secolo. Con la riforma toponomastica del 1873/78 Canton dei Fiori, Piazza San Pietro ed il tratto di via Malcontenti fino a via Marsala vennero unificati con il nome di via dell'Indipendenza.

Piazza San Pietro andava da via Monte Grappa (già Pietra Fitta) fino a via Manzoni / via del Monte (già via Galliera / Canonica).
Anticamente era parte di via Galliera. Veniva anche chiamato Mezzo della Città. L 'odonimo Galliera resistette fino al XVIII secolo, poi prevalse quello di Piazza di San Pietro (ufficializzato dalle lapidette della riforma napoleonica) che rimase fino alla riforma toponomastica del 1873/78, con cui Piazza San Pietro venne unificato assieme a Canton dei Fiori ed al primo tratto di via Malcontenti in via dell'Indipendenza.

Via Malcontenti era in realtà di per sè composta di due tratti non allineati tra di loro.
Il primo andava da Piazza San Pietro a via di Mezzo di San Martino (oggi via Marsala). Questo primo tratto, con la riforma toponomastica del 1873/78 venne ribattezzato via dell'Indipendenza ed unito sotto questo nome al Canton dei Fiori e a Piazza San Pietro.
Da via di Mezzo di San Martino partiva il secondo tratto con un disassamento ben evidente, che sostanzialmente coincide con l'attuale disassamento di via dell'Indipendenza e l'attuale via Malcontenti (che è il secondo tratto di cui stiamo parlando e che è sopravissuto alla creazione di via dell'Indipendenza) ed arrivava al Guazzatoio su via Imperiale (attuale via Augusto Righi. Il Guazzatoio è tuttora riconoscibile nella discesa, il cui accesso è chiuso da cancello, che da via Augusto Righi porta al canale di Reno).
Chiamata Malcontenti fin dal XVI secolo, mantenne tale nome da allora in poi. In passato si spiegò il nome per il fatto che da qui venivano fatti passare i condannati a morte verso il supplizio nella piazza del Mercato (oggi piazza dell'Otto Agosto), ma è più probabile che la ragione sia nella presenza qui della famiglia Malcontenti, ancora esistente nella seconda metà del XVII secolo. In precedenza questa via era nota come via dei Piatesi e degli Ottoboni, per avervi abitato qui le loro famiglie, ed ancora prima, nel XIII secolo, questa era la via di San Pietro, nome ovvio, visto che portava alla Cattedrale di San Pietro.

Campo de' Fiori era una viuzza, completamente scomparsa, che andava da dove finiva il primo tratto di Via Malcontenti sulla via di Mezzo di San Martino (oggi via Marsala), con un lieve disassamento verso ponente, a via Bertiera Scoperta (oggi via dell'Orso).
La riforma toponomastica del 1873/78 la fece diventare vicolo Campo dei Fiori. Scomparve sotto il piccone demolitore per la creazione di via dell’Indipendenza. Antiche spiegazioni proponevano la presenza di parecchie piante, alberi e fiori in questa via, da cui l'odonimo Campo di Fiori.

Via della Maddalena era la prosecuzione verso nord di via Malconenti, anche se lievemente più inclinata verso est, e arrivava al Campo del Mercato (piazza dell'Otto Agosto) avendo sul suo lato destro il portico ancora esistente in via dell'Indipendenza, sul lato opposto all'Arena del Sole e dietro alla statua di Garibaldi. In questo punto il disassamento con la nuova via dell'Indipendenza è molto evidente.
Non si tratta di odonimo antichissimo, essendo originato dal Convento di Santa Maria Maddalena, che era dove oggi è l'Arena del Sole, fondato nel 1566. L'odonimo sopravvisse alla riforma toponomastica del 1873/78, ma non al piccone che determinò la creazione di via dell'Indipendenza.

Casette di San Benedetto è una via scomparsa con gli sventramenti resi necessari per la creazione di via dell'Indipendenza e sostanzialmente il suo percorso ricalca l'attuale via dell'Indipendenza da via San Giuseppe alla chiesa di San Benedetto.
Questa via era nota nel XVI come Borgo di San Giuseppe, ed in seguito come Casette di San Benedetto. A nord di questa via era la chiesa di San Benedetto, mentre a sud c'era il convento che prima di diventare della Maddalena era detto di San Giuseppe, il che spiega facilmente gli odonimi che questa via ebbe.

Il restante tratto di via dell'Indipendenza fino a piazza XX Settembre fu creato ex novo sfruttando terreno vacuo e lo spazio dell'ex convento annesso alla chiesa di San Benedetto.

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Il Piano regolatore
Il Piano regolatore

1888/89, il Piano Regolatore di Bologna. Intervista ad Alberto Preti. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

Documenti
Portici di Bologna (I)
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Giulio De Frenzi, I portici di Bologna. Estratto dal periodico 'La Lettura - rivista mensile del Corriere della Sera', Milano, 1905.

Prontuario denominazione delle piazze e vie di Bologna
Tipo: PDF Dimensione: 4.00 Mb

Prontuario per la denominazione delle piazze, vie e vicoli e per la numerazione delle case della città di Bologna attivate il 1 luglio. Bologna, Regia Tipografia, 1878. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

Bibliografia
Antica fondazione della citta di Bologna degnissima madre de'studj ...
Gianandrea Taruffi
1738 Bologna Bartolomeo Borghi negli Orefici all'Angelo Custode
Bologna in pianta città del Papa
Agostino Militelli
1692 Bologna
Cose notabili della città di Bologna ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati
Guidicini G.
1868 Bologna Tipografia Scimmie di G. Vitali
Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella citta di Bologna
Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi
1624 Bologna
Nomi et cognomi di tutte le strade, contrade et borghi di Bologna
Giovanni Zanti
1583 Bologna Rist. anast Bologna : Grafis
Origine di Bologna (www.originebologna.com)
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