Imbergamo Michele detto/a Felice

23 febbraio 1891 - [?]

Note sintetiche

Titolo di studio: Scuola media secondaria
Occupazione: Militare Serv. Permanente Effettivo

Riconoscimenti

  • Partigiana/o ( 2 gennaio 1944 - 21 aprile 1945)

Scheda

Michele Imbergamo, «Felice», da Michele e Rosaria Di Stefano; nato il 23 febbraio 1891 a Favara (AG). Nel 1943 residente a Bologna. Licenza di maturità classica.
Tenente colonnello in spe, l’8 settembre 1943, vice-direttore presso la direzione d'artiglieria di Bologna, dovette «assistere all'avvenimento più doloroso della [sua] vita, lo sfacelo dell'esercito italiano».
Rifugiatosi con la famiglia a Roncrio (Bologna), consigliò i militari sbandati ad andare sulle montagne e a raccogliere le armi. «Si sottrasse in ogni modo alla collaborazione coi nazifascisti», anche allontanandosi da Bologna, ove venne attivamente ricercato.
Entrò nella resistenza nel 1944, tramite Bice Bellini, che lo fece incontrare con padre Innocenzo Maria Casati. Facendo costante riferimento agli esponenti cattolici, e specialmente a padre Casati, operò, quale responsabile militare della DC per la provincia di Bologna, «in unità di ideali e di intendimenti, con gli altri partiti e con l'appoggio corale della popolazione».
Al fine di dare, come militare, «organicità alle formazioni partigiane», collaborò all'organizzazione dei gruppi di giovani rifugiatisi in montagna e nelle campagne. Con il col. Giuseppe Bonino costituì la 6a brigata Giacomo 'Fiamme Verdi', dislocata a Monte Capra.
Tenne i rapporti per il comando del CUMER con le formazioni partigiane e con gli alleati, ai quali comunicava «la zona di terreno scelta, nella quale dovevano essere lanciati dagli aerei i materiali per noi».
Nominato l’1 agosto 1944, vice-comandante del Comando piazza di Bologna, durante l'inverno svolse un'intensa attività di coordinamento dell'azione partigiana in città.
Dal marzo 1945 sostituì Mario Trevisani alla guida del Comando. Il giorno della liberazione di Bologna utilizzò i vigili urbani per il servizio di guardia agli istituti bancari fece presenti le più urgenti necessità della popolazione al comandante americano; scrisse il bando di invito ai giovani per l'arruolamento nel CVL.
Riconosciuto partigiano nel CUMER e nella 6a brigata Giacomo dal 2 gennaio 1944 alla Liberazione. Testimonianza in RB5. [A]

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