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Marco Vigeri

1503 - 1560

Scheda

ARMA: Partito, nel 1° d'azzurro alla rovere sradicata al naturale con i rami passati in doppia croce di S. Andrea, nel 2° d'oro incappato d'azzurro ed il capo del 1° caricato di un'aquila spiegata e coronata di nero.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d'oro e sormontato da un cappello vescovile con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: MARCVS VICERIVS / SAVON· EP· SENOGAL· V· L· / 1540· (Marco Vigeri Vescovo di Senigallia. Vicelegato 1540).
Il Crollalanza per i Vigeri dà: D'oro incappato di nero ed il capo del 1° caricato da un'aquila del 2°. Sul muro l'arma Vigeri appare partita con quella dei della
Rovere perché imparentati con Giulio II che aveva creato Cardinale l'omonimo Marco Vigeri zio del nostro e figlio di Nicoletta Grossi della Rovere pronipote di Sisto IV.

Marco Vigeri nacque nel 1503, egli oltre che nipote dell'omonimo cardinale era anche nipote del Cardinale Leonardo Grossi della Rovere per parte di madre.
Nel 1513, a soli 10 anni, divenne Vescovo di Senigallia al posto dello zio Marco. Questa specie di successione era un'usanza frequente a quell'epoca e faceva parte delle consuetudini delle così dette famiglie «curiali».
La consacrazione quale Vescovo avvenne però molto più tardi. Nel 1532 fu inviato Nunzio in Portogallo dove rimase fino al 1536. Al rientro venne nominato Vicelegato e Governatore di Bologna ove restò in carica dal novembre del 1538 (e non nel 1540) al giugno dell'anno successivo.
Nel 1540 passò poi a governare Piacenza restandovi fino agli inizi del 1542. Al termine dell'incarico rientrò nella sua diocesi di Senigallia dove rifece ed ampliò la Cattedrale distrutta dai Malatesta.
Nel 1546 intervenne al Concilio di Trento e nel 1556 fu chiamato a Roma per partecipare ai lavori della commissione per la riforma del clero.
Morì a Roma nel 1560.