URBANO VII

URBANO VII

4 Agosto 1521 - 27 Settembre 1590

Note sintetiche

Titolo di studio: Laurea

Scheda

URBANO VII - Giovanni Battista Castagna (1521-1590)

Il cartiglio papale recita: VRBANVS VII· PONT· MAX· / OL· BON· GVB· DEIN· LEG·

Giovanni Battista (o Gianbattista) Campagna nasce a Roma da una nobile famiglia genovese nel 1521. La madre è sorella di un cardinale, la carriera ecclesiastica era pressoché segnata dalla nascita. Verso questa vengono infatti indirizzati gli studi, svolti prima a Perugia e poi a Bologna.
Qui un suo parente, Girolamo Veralli (futuro cardinale), lo accoglie nella sua dimora per addestrarlo e renderlo suo segretario.
Grazie a questa conoscenza partecipa al conclave che eleggerà papa Giulio III.
Terminato questo intraprende un viaggio con Girolamo in Francia e nel 1551 prende gli ordini, sia maggiori che minori.
Dal 1553 fino al 1562 assume diverse cariche, anche contemporaneamente.
Dal 1553 fino al 1573 è arcivescovo di Rossano, nel 1555 governatore di Fano e nel 1559 commissario apostolico di Città di Castello. Fra il 1559 e 1560 è governatore anche di Perugia e dell’Umbria intera.
Grazie a questi numerosi incarichi, in cui riesce sempre a ottenere i massimi risultati, viene chiamato a prender parte al Concilio di Trento.

Il Concilio di Trento avviene dal 1545 al 1563 ed è uno dei punti fondamentali di quella che viene definita come Controriforma, il processo per cui la Chiesa tenta di rinnovarsi per riottenere quella credibilità che negli ultimi secoli aveva perduto e che aveva portato a conseguenze non felici, fra cui anche la riforma protestante che portò allo scisma fra le due chiese. Per altro, viene chiamato concilio di Trento ma non prese parte solo a Trento ma in diverse città, fra cui anche Bologna.

Gianbattista raggiunge il Concilio nel 1562 e il suo apporto è talmente utile che il papa decide di mandarlo come nunzio in Spagna.
Qui affianca il cardinale Boncompagni nella causa Toletana, ossia il braccio di ferro tra l’Inquisizione spagnola e quella romana in merito alla competenza di giudizio sull’arcivescovo di Toledo Bartolomeo Carranza di Miranda arrestato, con l’accusa di eresia, nell’agosto del 1558.
Anche per merito di Castagna l’arcivescovo viene scarcerato e fatto partire per Roma per un processo da svolgersi lontano dalla Spagna.
Da qui cominciano rapporti non facili con il re di Spagna Filippo II, che si protrarranno fino alla fine del nunziato di Gianbattista in Spagna.
I problemi consistevano principalmente nell’attitudine del monarca a comportarsi come papa nel suo paese e nella volontà di Gianbattista di far valere il suo potere e l’autorità dello Stato Pontificio.
Costretto a lottare per acquistare credibilità verso il clero spagnolo, combatte contro i sospetti di eresia all’interno della Spagna e cerca di coinvolgere Filippo nella lotta contro i turchi.
Subentratogli nella nunziatura Nicolò Ormaneto, nell’agosto del 1572 parte verso Roma. Qui pare lo si voglia destinare al governo di Bologna, carica che preferisce evitare.
Il nuovo papa, Gregorio XIII, è bolognese, un’influenza quindi molto condizionante, come quella dei suoi parenti a Bologna.
A lui viene affidata la nunziatura di Venezia nel giugno del 1573. Suo compito è trasmettere le notizie che giungono dalla città, provenienti da tutta l’Europa, a Roma. Ovviamente deve vigilare sulla presenza di eresia, in una città soggetta a diverse influenze. Deve anche vigilare sull’immunità e sulle autorità ecclesiastiche.
Anche l’esperienza veneziana però non si rivelerà semplice. Molte sono le cause che deve contrastare e innumerevoli sono i travagli del foro ecclesiastico. Si scontra con quella che definisce come “un’ostinazione che affonda nei secoli” e contro un irrigidimento che rende complicato qualsiasi tentativo di trattativa.
È molto difficile assistere alla Repubblica siglare una pace con i Turchi, appena due anni dopo la vittoria di Lepanto (1571). Ancora più difficile è l’anno 1575 quando la città viene attaccata dalla peste.
È costretto quindi a scappare dalla città e a rifugiarsi prima a Padova e subito dopo a Vicenza, senza più tornare a Venezia, dove si continua a morire. Verso la fine del 1576 è a Bologna e il 5 gennaio del 1576 ne diviene il governatore.
Qui l’arcivescovo è Gabriele Paleotti, con cui il Castagna aveva stretto amicizia negli anni di studio svolti nella città. È forse l’influenza troppo grande del Paleotti, o l’assenza di polso nel governo di Gianbattista, che fanno sì che il periodo di governo della città duri solo un anno.
Nel 1578 viene infatti richiamato a Roma e da qui Gregorio XIII lo invia a rappresentare il pontefice a Praga per riappacificare la situazione nelle Fiandre. Scopre molto presto che l’imperatore non tiene particolarmente in considerazione lui o chi viene a rappresentare. A Praga non c’è neanche nessun tipo di trattativa in corso, è anche difficile trovare una ragione per essere lì.
Da Praga si trasferisce a Colonia, dove si sta svolgendo un congresso. Ma anche qui è costretto a constatare l’inutilità dei suoi interventi e, dopo diversi scambi epistolari con la Santa Sede, è costretto a rientrare.
Tornato a Roma, nel 1583 prende parte a quel collegio di dodici cardinali creato da Gregorio XIII. Diventa cardinal legato nuovamente nella città di Bologna.
Nel 1585 il papa si spense e Gianbattista partecipa al conclave che elegge Sisto V.
Confermato nella legazione a Bologna e membro della Congregazione dell’Inquisizione.
Dopo cinque anni anche Sisto V morì e nel 1590 inizia il conclave che eleggerà Gianbattista papa. La sua elezione è contrastata da Michele Bonelli, che accusa Castagna di reati che verranno subito decretati inesistenti. Manovra considerata da quasi tutti i membri del conclave fastidiosa e poco credibile.
Il 15 settembre del 1590 viene nominato papa e prende il nome di Urbano VII. Dimostra subito una gran voglia di fare, per lo meno nei primi due giorni a sua disposizione, prima di essere attaccato da una febbre.
Febbre che i medici stentano a scacciare, anzi non riescono proprio a farlo. Tanto che il 29 settembre Urbano VII muore, dopo 13 giorni di pontificato, concludendo quello che ancora oggi è il pontificato più breve della storia.

Dal momento che prima di essere eletto Papa, Giovan Battista Castagna fu Legato di Bologna, nella Sala Urbana è presente anche il suo stemma araldico

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Persone

SALA URBANA
Lo stemma araldico è presente in Sala Urbana:
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