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Giovan Battista Spinola

1682 - 21 Agosto 1753

Scheda

ARMA: Partito, nel 1° d'oro alla fascia scoccata d'argento e di rosso di tre file sostenente una spina di botte posta in palo pure di rosso.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d'oro e sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: IO. BAT. SPINOLA / LEGATVS / 1734. (Giovan Battista Spinola, Legato. 1734).

Quella degli Spinola era una delle 4 maggiori famiglie di Genova le cui origini risalgono al X sec. Un Guido Visconte, Console di Genova nel 1102, assunse il cognome Spinola sulle cui origini esistono diverse spiegazioni tutte incerte. Dei numerosi figli di Guido solo due, Ansaldo ed Oberto, assunsero il cognome Spinola, dando luogo a numerosi rami che si distinsero dalle località ove avevano casa. Le due linee più importanti furono quelle di S. Luca e quella di Luculi.
Gli Spinola furono per lo più di parte ghibellina, essi parteciparono attivamente alle vicende politiche di Genova, contrassero alleanze con famiglie sovrane ed alcuni rami ebbero anche il privilegio di battere moneta.
Innumerevoli furono tra i membri di quella famiglia gli ammiragli, i consoli, i capitani, i podestà, i governatori, ecc. 
Alessandro comandava le truppe di Carlo V all'attacco di La Goletta in Tunisia. 
Celebre condottiero fu Ambrogio Spinola Governatore di Milano, Grande di Spagna, Cavaliere del Toson d'oro. Undici furono i Dogi, 13 i Cardinali, oltre a numerosi vescovi e prelati.

Giovan Battista Spinola nacque a Genova nel 1682, egli era nipote del Cardinal Gianfrancesco Negroni sotto la cui guida studiò presso il collegio dei Gesuiti in Roma. Laureatosi in «utroque» ed entrato in prelatura, venne nominato Cameriere Segreto da Clemente XI.
Nel 1712 fu inviato Governatore a Benevento, divenne poi Chierico di Camera e Segretario della Sacra Consulta. Clemente XII lo creò Cardinale Diacono con il titolo di S. Cesareo nel 1733, inviandolo a Bologna come Legato nel dicembre dello stesso anno. Tenne tale incarico per 7 anni circa fino al febbraio del 1740. La sua legazione, avvenuta nel bel mezzo della guerra di successione polacca (1733-1735), con gli eserciti stranieri accampati in Italia e la carestia imperversante, mise a dura prova la sua capacità di governo; tuttavia seppe abilmente destreggiarsi tenendo il territorio della Chiesa lontano dalla bufera.
Rientrato a Roma svolse vari incarichi di governo, passato poi all'Ordine dei Preti con il titolo di S. Maria degli Angeli, venne preconizzato Vescovo di Albano nel 1753, ma al momento di prendere possesso della sua diocesi, fu colpito da apoplessia venendo a morte il 21 agosto dello stesso anno. Fu sepolto nella chiesa del Gesù a Roma.