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Giovan Battista Spinola

1646 - 1719

Scheda

ARMA: Partito, nel 1° d'oro alla fascia scoccata d'argento e di rosso di tre file sostenente una spina di botte posta in palo pure di rosso.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d'oro e sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: IO. BAPTA. TIT. S. CESAREI / S.R.E. DIAC. CAR. SPINOLA / A LATERE LEG. / 1697 (Giovan Battista Spinola. Cardinal Diacono di S.R.C, del titolo di S. Cesareo. Legato a latere. 1697).

Quella degli Spinola era una delle 4 maggiori famiglie di Genova le cui origini risalgono al X sec. Un Guido Visconte, Console di Genova nel 1102, assunse il cognome Spinola sulle cui origini esistono diverse spiegazioni tutte incerte. Dei numerosi figli di Guido solo due, Ansaldo ed Oberto, assunsero il cognome Spinola, dando luogo a numerosi rami che si distinsero dalle località ove avevano casa. Le due linee più importanti furono quelle di S. Luca e quella di Luculi.
Gli Spinola furono per lo più di parte ghibellina, essi parteciparono attivamente alle vicende politiche di Genova, contrassero alleanze con famiglie sovrane ed alcuni rami ebbero anche il privilegio di battere moneta.
Innumerevoli furono tra i membri di quella famiglia gli ammiragli, i consoli, i capitani, i podestà, i governatori, ecc.
Alessandro comandava le truppe di Carlo V all'attacco di La Goletta in Tunisia.
Celebre condottiero fu Ambrogio Spinola Governatore di Milano, Grande di Spagna, Cavaliere del Toson d'oro. Undici furono i Dogi, 13 i Cardinali, oltre a numerosi vescovi e prelati.

Spinola Giovan Battista del ramo di Zuccoli, figlio di Francesco e Maria Pompilio Cattaneo, nacque a Genova nel 1646, egli era nipote del Cardinal Giulio che, quando fu inviato Nunzio a Vienna, lo prese con sé. Rientrato a Roma entrò in Prelatura diventando prima Governatore di Tivoli poi di Fano e di Ascoli. Per i suoi meriti fu poi nominato Governatore di Roma e nel 1696 venne creato Cardinal Diacono con il titolo di S. Cesareo. Inviato Legato a Bologna vi rimase dal febbraio del 1697 al novembre del 1698. Rientrato a Roma fu nominato Camerlengo di S.R.C.
Morì a Roma nel 1719 e fu sepolto in S. Andrea al Quirinale.