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Ascanio Maria Sforza

3 Marzo 1454 - 28 Maggio 1505

Scheda

ARMA: Inquartato, nel 1° e 4° d’argento alla biscia di verde ondeggiante in palo e ingolante un fanciullo di carnagione posto in fascia con le braccia aperte in palo, nel 2° e 3° controinquartato: nel 1° e 4° fasciato ondato d’argento e d’azzurro, nel 2° e 3° di rosso alla fascia d’argento.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d’oro e sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: ASC· MAR· CARD· SFOR·/ZA· S·R·E· V· CANCEL· LE· / 1485. (Cardinale Ascanio Maria Sforza Vicecancelliere di S.R.C. Legato 1485).

Questa celebre famiglia era originaria di Cotignola di Romagna. Il capostipite fu Muzio Attendolo, vissuto nel 1326, che era di nobile estrazione e non di origine contadina, come comunemente si dice. Il nipote Muzio II detto Sforza per il suo vigore fisico e per il coraggio, fu famoso comandante di Compagnie di Ventura e per i suoi servizi in difesa della Chiesa, venne nominato da Martino V Governatore di S.R.C. nel 1417. Suo figlio Francesco, a sua volta condottiero tra i più celebri del suo tempo, sposò Bianca Maria Visconti dei Signori di Milano nel 1450 succedendo ai Visconti ed assumendone anche l’arma. La dinastia degli Sforza a Milano durò fino al 1535. L’arma di Ascanio Sforza è alquanto diversa da quella raffigurata sul muro.
Il Cardinale, accanto all’inquarto con il biscione, che però sul muro è senza corona, ingolante il fanciullo di carnagione (Visconti), portava nel 2° e 3°: Controinquartato, nel 1° e 4° il capitergium episcopale (1) nel 2° e 3° fasciato ondato d’argento e d’azzurro. Queste erano due delle tante «divise» che gli Sforza inserirono nei loro stemmi.

Ascanio Maria Sforza, figlio di Francesco e di Bianca Maria Visconti, fratello di Ludovico il Moro Signore di Milano, nacque il 3 marzo del 1455. Fu avviato alla carriera ecclesiastica dall'età di dieci anni, ottenendo il titolo di Protonotario Apostolico. Morto il padre, Ascanio Maria rimase sotto la tutela della madre che dispose il suo trasferimento a Pavia, dove gli studi durarono dal 1469 fino al 1473 ma non portarono ad alcun titolo accademico. Dedito a svaghi, sembrava più interessato ad incombenze di natura politica. 
La candidatura al cardinalato venne avanzata nel 1476, ma accettata solo tre anni dopo. 
Creato Cardinale Diacono nel 1484 con il titolo di S. Vito e Modesto fu Legato per Bologna, le Romagne e Ravenna nel 1485.
Nel 1492 divenne Cancelliere di S.R.C. esercitando in Curia una notevole influenza fino a quando Alessandro VI svolse una politica incentrata sull’alleanza con gli Sforza di Milano. Col mutare della politica della Santa Sede e con la caduta di Ludovico il Moro, anche le fortune politiche di Ascanio Maria cambiarono.
Prima fuggiasco in Germania, si aggregò poi al fratello quando questi ritentò la conquista del ducato nel gennaio del 1500. Ma il 10 aprile dello stesso anno il Moro, nuovamente sconfitto dalle truppe francesi al comando di La Tremouille, veniva fatto prigioniero e poco dopo anche Ascanio era catturato presso Rivolta dai cavalleggeri veneti al comando di Carlo Orsini.
Subito il Papa inviò a Venezia la consegna, ma la Signoria Veneta preferì consegnarlo ai francesi, suoi alleati. Rimase prigioniero del Re di Francia nella torre di Bourges per circa tre anni, ottenendo la libertà solo per poter partecipare al Conclave di Pio III e con l’impegno di rientrare in Francia.
Giulio II però gli impedì di mantenere la parola data assolvendolo dal suo impegno.
Morì a Roma il 28 maggio del 1505 a 51 anni e fu sepolto in S. Maria del Popolo.