Salta al contenuto principale Skip to footer content

Giulio Schiaffinato

[?] - [?]

Scheda

ARMA: Troncato, nel 1° d'argento calzato ritondato di azzurro, al castello di rosso torricellato di 2 e merlato alla guelfa, aperto di verde. Nel 2° fasciato di verde e d'oro.
Lo scudo è sormontato da un cappello prelatizio guarnito con un cordone e due fiocchi di rosso e con cordoni e fiocchi laterali di nero.
Il cartiglio sottostante dice: IVLIVS SCHIAFFINATVS / MEDIOL. PROT. V. LEG. / 1584 (Giulio Schiaffinato Milanese. Protonotario. Vicelegato 1584).

Nel Codice Trivulziano del XV sec. conservato nell'omonima biblioteca a Milano, l'arma Schiaffinato è così raffigurata: Troncato, nel 1° d'argento calzato ritondato d'azzurro, al castello di rosso, torricellato di 2 pezzi, aperto e finestrato del campo e attraversante, all'albero d'oro, posto sulla calza con i rami passati in doppia croce di S. Andrea; nel 2° di verde alla fascia d'argento.
Il De Crescenzi così descrive l'emblema degli Schiaffinato: In campo bianco attraversato al di sotto con due sbarre verdi, sopra di cui si alza un castello con due torrioncelli di color sanguigno significando il sangue versato per la Corona dì Sicilia dalla quale erano stati compensati con alcune rocche e castelli.
L'Arma Schiaffinato riportata dal Rietstap è invece: D'argento, calzato ritondato d'azzurro al Castello di rosso Torricellato di due, aperto e finestrato del campo ed attraversante sul tutto. La calza caricata da un albero di verde e la campagna fasciata di verde e d'argento di quattro pezzi. E' comunque da ritenersi che l'arma autentica sia quella riportata dal Codice Trivulziano.

Gli Schiaffinato o Schiaffinati erano originari dalla Sicilia ove ricevettero il titolo di Conti di Schiaffone.
Si trapiantarono poi in Pavia, quando un Bernardo Schiaffenato divenne Console di Giustizia allorché il Re Roberto di Napoli entrò in possesso della città.
Giovan Giacomo nel 1382 era abate dell'Abbazia di S. Pietro in Cielo d'Oro ed un Antonio fu tra i prefetti di Pavia nel 1421.
Nel 1415 Agostino venne aggregato al Patriziato Milanese; dalla moglie Caterina di Salimbene dei Capitani di Villanterio, ebbe in eredità il feudo di Villanterio, che fu confermato ai di lui figli Tomeno ed Ubertino nel 1439 da Filippo Maria Visconti.
Gian Giacomo fu Vescovo di Parma poi Cardinale nel 1483. Michele, suo fratello, fu Cavaliere Aurato, Filippo vestì l'abito di Malta e fu Commendatore di S. Damiano nella Diocesi di Pavia. Molti altri furono dottori legisti e conti palatini, priori, prevosti, ecc. Gli Schiaffinato furono poi anche Signori di Busnago con Gian Giacomo nel 1652.

Giulio Schiaffinato figlio di Giovan Pietro, Conte Palatino, Cavaliere Pio, Protonotario Apostolico, Dottore del Collegio dei Legisti di Milano, Referendario delle due Segnature, tenne per breve tempo la Vicelegazione di Bologna nel 1584.
Nel 1588 venne nominato Preside di Romagna e nel 1591 divenne Governatore di Perugia e dell'Umbria. Successivamente governò la provincia di Campagna e Marittima e nel 1595 divenne Commissario Generale di S. Chiesa contro il brigantaggio.
Non si conosce la data della sua morte.