Ruffo Tommaso

Ruffo Tommaso

15 Settembre 1663 - 16 Febbraio 1763

Note sintetiche

Titolo di studio: Laurea

Scheda

ARMA: Troncato inchiavato d'argento e di nero.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d'oro e sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: THOMAS CARD. / RVFFVS. / 1721. (Cardinale Tommaso Ruffo. 1721).

La grande casata dei Ruffo proviene dalla Calabria.
Essa era già potentissima nella regione fin dal IX sec. Quando i Normanni si insediarono nell'Italia meridionale, i Ruffo ne divennero alleati. Altrettanto fecero con gli Svevi e gli Angioini, esercitando così nel reame una grandissima influenza e partecipando attivamente a tutti gli avvenimenti dell'epoca.
Nel 1118 Pietro Ruffo fu creato cardinale da Gelasio II, Pietro, figlio di Sigerio, fu Gran Maresciallo del Regno sotto Federico II ed alla sua morte, fu Vicario per la Sicilia e la Calabria in nome di Corrado IV. Pietro II ebbe da Carlo I d'Angiò la contea di Catanzaro. Tra i suoi membri la famiglia conta marescialli, ammiragli, viceré, vicari, ecc.
Giovanni Ruffo, figlio di Pietro, fu confidente del Re Roberto che nel 1310 lo nominò Capitano Generale delle Calabrie. Enrico, figlio di Fulco, altro fratello di Giovanni, fu conte di Sinopoli.
Da quest'ultimo, estinti tutti gli altri, discendono altri rami alcuni dei quali tuttora esistenti.
Dal ramo di Bagnara sortirono due cardinali: Tommaso e Fabrizio, quest'ultimo resosi celebre per aver riconquistato il Regno di Napoli, occupato dalle truppe napoleoniche, a Ferdinando IV di Borbone.

Tommaso Ruffo nacque a Napoli da Carlo III Duca di Bagnara e da Andreana Caracciolo il 15 settembre del 1663.
Studiò a Roma nel Collegio Clementino dove si addottorò in «utroque jure». Vestito l'abito ecclesiastico entrò in prelatura ricoprendo diversi incarichi fino a quando Innocenzo XII non lo destinò vicelegato a Ravenna nel 1693.
Di lì fu poi inviato l'anno successivo in veste di Inquisitore a Malta dove compose i gravi contrasti esistenti tra l'Ordine e la Repubblica di Genova.
Grazie ai risultati conseguiti fu promosso nel 1969 arcivescovo titolare di Nicea di Bitinia e poco dopo ebbe l'incarico di Nunzio apostolico di Toscana.
Venne poi nominato da Innocenzo XII Maestro di Camera. Il nuovo papa, Clemente XI, lo nominò prefetto della Camera apostolica e nel 1702 gli affidò la guida dell'arcidiocesi di Napoli, carica che però Tommaso rifiutò preferendo continuare ad adempiere ai compiti a lui precedentemente affidati. 
Nel 1706 fu creato Cardinale Prete con il titolo di S. Lorenzo in Panisperna. Inviato Legato prima a Ravenna poi a Ferrara, quando questa sede vescovile si rese vacante, venne nominato arcivescovo della diocesi. Qui si segnalò subito per l'oculatezza amministrativa, riuscendo a saldare un debito di 300.000 ducati e a sgravare la popolazione locale di tre gabelle (imposta sugli scambi) pesanti, in maniera particolare quella sul grano. 
Innocenzo XIII lo inviò poi Legato a Bologna dove restò 6 anni dal 1721 all'agosto del 1727.
Rientrato alla sua diocesi di Ferrara venne di nuovo nominato Legato della Città ma nel 1738 rinunciò per motivi di salute all'arcivescovado, preferendo la diocesi meno impegnativa di Porto e Santa Rufina.
Nel 1740 fu creato Vicecancelliere di S.R.C, e Segretario del Sant'Uffizio. Dopo la morte di Clemente XII fu uno dei principali candidati papali, ma il rifiuto dei rappresentanti dell'Impero asburgico alla sua nomina fu determinante.
Si ritirò quindi a Roma presso il palazzo della Cancelleria.
Morì a Roma nel 1763 e fu sepolto nella Basilica di S. Lorenzo in Damaso.

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