Orighi Curzio

Orighi Curzio

1661 - 18 Marzo 1737

Note sintetiche

Scheda

ARMA: D'azzurro a tre caprioli abbassati d'argento e la fascia d'oro attraversante, questa, a sua volta, attraversata da una spada d'argento guernita d'oro, posta in palo con la punta in già ed accostata in capo da un crescenterivoltato a destra e da una stella a sinistra, il tutto d'argento.
Lo scudo è sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: CVRTIVS TIT· S· EVSTA / DIAC· CAR· ORIGVS / LECATVS 1719· (Curzio Orighi Cardinal Diacono del Titolo di S. Eustacchio. Legato. 1719).

 Per il Crollalanza lo stemma degli Orighi è: D'azzurro alla spada d'argento guernita d'oro, posta in palo, con la punta in giù, la lama attraversante tre caprioli abbassati d'argento e la fascia d'oro attraversante sulla lama sotto la guardia e questa addestrata da un crescente rivoltato d'argento e sinistrata da una stella dello stesso.
L'Amajden invece dà per gli Orighi: D'azzurro a tre scaglioni d'oro attraversati da una spada d'argento guarnita d'oro, posta in palo con la punta in su ed accostata in capo a destra da un crescente montante d'argento ed a sinistra da una stella d'oro.

Gli Orighi o Urighi appartenevano alla nobiltà di Trevi, nel XVI sec. essi si trasferirono a Roma ove avevano casa nel rione di S. Eustacchio. Un Ottavio Orighi fu Cavaliere di Malta, altri furono Cavalieri dell'Ordine di Santiago, Gaspare Orighi nel 1619 era conservatore di Roma, carica questa, che fu poi occupata da altri membri della famiglia.

Curzio Orighi nacque a Roma nel 1661.
Laureatosi in diritto alla Sapienza di Roma, entrò nell’amministrazione pontificia come prelato della congregazione del Buon Governo e referendario di Segnatura nel 1686. Compì negli anni successivi una carriera improntata prima, dal 1690 all’amministrazione temporale come uditore della Segnatura e poi, dal 1696, come luogotenente nel tribunale civile dell’Auditor Camerae, partecipando alle iniziative di riforma dei tribunali avviate da Innocenzo XII.
Con l’elezione di Clemente XI Albani la sua carriera ebbe una svolta. Nel dicembre del 1700 fu nominato Segretario dei memoriali e alla fine dell’anno successivo divenne votante della Segnatura di giustizia. Fu inoltre un collaboratore di fiducia della famiglia Albani.
Nel giugno del 1704 fu nominato coadiutore di monsignor Giuseppe Maria Tommasi, segretario della congregazione dei Vescovi e regolari. Nel settembre del 1705 ottenne un canonicato di S. Pietro. Dal maggio del 1706 assunse la carica di segretario della congregazione della Sacra Consulta, competente sull’amministrazione della giustizia nello Stato della Chiesa, che mantenne fino al 1712. Nel 1712 fu creato cardinale diacono con il titolo di S. Maria in Dommica cambiato poi con quello di S. Eustacchio.
Nel 1717 fu nominato cardinale legato di Bologna, carica che ricoprì fino al luglio del 1721. Durante la legazione si trovò a gestire una situazione difficile, a causa della crisi della finanza bolognese apertasi già all’inizio del secolo, unita ai gravi problemi di regimazione idrica e dello sviluppo di una crescente insoddisfazione tra la nobiltà nei confronti del governo pontificio.
Cercò quindi di assecondare i tentativi di riforma finanziaria e si sforzò di rappresentare una figura di mediazione tra la volontà della Curia di rafforzare il controllo locale e le resistenze del senato cittadino. Grazie all’abilità del legato fu possibile proseguire nelle riforme realizzando un primo risanamento finanziario.
Dopo il conclave del 1721 fu richiamato a Roma dal nuovo pontefice Innocenzo XIII che gli conferì la carica di prefetto della congregazione del Concilio, che mantenne fino alla morte.
Oltre alla partecipazione ai due conclavi successivi, quelli che elessero Benedetto XIII e Clemente XI, e all’appartenenza alla congregazione cardinalizia incaricata di processare i collaboratori del defunto pontefice, non ci sono eventi salienti fino alla data della sua morte, avvenuta nel palazzo di Roma il 18 marzo del 1737.
Fu sepolto nella chiesa del suo titolo.

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SALA URBANA
Lo stemma araldico è presente in Sala Urbana:
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