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Martino Loffredo

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Scheda

ARMA: Scaccato d’azzurro e d’argento.
Lo scudo è cimato da un elmo d’argento con svolazzi.
Il cartiglio sottostante dice: MARTINVS· LOFREDVS· / NEAP. LOCVMTENENS. A. / 1410 (Martino Loffredo. Napoletano. Luogotenente 1410).

L’arma autentica dei Loffredo era: di vaio pieno mentre che sul muro, le campanelle caratteristiche del vaio sono diventate dei quadrati.

I Loffredo erano una nobile ed antica famiglia napoletana, forse di origine normanna, come farebbe pensare il cognome, derivato dal nome normanno Gottfried, poi Goffredo, d’onde Loffredo. Godettero nobiltà in Napoli nei «seggi» di Capuana e di Portanova e furono di parte guelfa.
Il capostipite fu un Ugone venuto in Puglia intorno al mille. Ottaviano, figlio di Ugone, era Conte di Campobasso nel 1062, un altro figlio Pietro o Pietrone, fu Conte di Trani nel 1045. Altri membri della famiglia furono signori di Isernia, Conti di Potenza, di Matera, di Lecce ecc.
Un Francesco Loffredo era a capo della delegazione dei nobili napoletani che accolse Carlo I d’Angiò quando nel marzo del 1266 entrò in Napoli dopo aver sconfitto Manfredi.
La famiglia si divise in due rami: quello dei Principi di Cardito e Marchesi di Monteforte e quello dei Marchesi di Trivico e di S. Agata e Conti di Potenza.

Tra i suoi membri numerosi vescovi ed arcivescovi oltre che condottieri ed uomini d’arme come Camillo, Maresciallo di Luigi XII di Francia. Monumenti della famiglia si trovano in Napoli nella chiesa di S. Chiara, in Lecce ed altrove.


Martino Loffredo fu rinomato uomo d’arme del suo tempo, ma non si sa a quale ramo della famiglia appartenesse né quando nacque. Egli venne incaricato dal Legato Cardinal Caracciolo, suo conterraneo, del governo della città da poco sottratta alle mire di viscontee ma ancora coinvolta nello scisma.

Tenne il governo della città in qualità di Luogotenente dal 1408 al 1410. Non si conoscono altre notizie biografiche del personaggio.