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Lorenzo Lenzi

23 Ottobre 1516 - 26 Novembre 1571

Scheda

ARMA: D'azzurro al rincontro di toro d'oro.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d'oro e sormontato da un cappello vescovile con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: INNOCEN· LENTIVS / FIOREN· EP· FIRMAN / V· LEG· 1556· (Innocenzo Lenzi Fiorentino. Vescovo di Fermo. Vicelegato 1556).
La dicitura è sbagliata, in realtà trattasi del vescovo Lorenzo Lenzi.
Il Crollalanza dà per i Lenzi di Firenze: D'azzurro ad una testa di toro al naturale.

I Lenzi erano originari di Petriolo da dove emigrarono in Firenze. Alcuni di loro tornarono nel luogo di origine e precisamente il ramo di Tomaso detto Marzico da cui prese il cognome.
I Lenzi rimasti a Firenze si iscrissero all'arte dei Medici e Speziali.
Bartolomeo di Lorenzo fu Gonfaloniere nel 1456 e nel 1465; nel 1458 fu Ambasciatore della Repubblica presso il Signore di Milano e nel 1457 era stato Podestà di Pistoia. Lorenzo di Anfrione fu Gonfaloniere nel 1495 ed ambasciatore presso il Re di Francia l'anno successivo. Nanni di Benedetto fu Capitano e seguace dei Medici come risulta da una lettera di Piero de Medici scritta nel dicembre del 1493. Giovanni Lenzi fu Vescovo di Gubbio.
Complessivamente i Lenzi dettero a Firenze 5 gonfalonieri e 20 priori. Essi si imparentarono con le più nobili famiglie di Firenze come gli Strozzi, i Soderini, i Ruccellai, i Capponi, ecc.

Lorenzo Lenzi nacque a Firenze il 23 ottobre del 1516, figlio di Antonio di Piero di Anfrione e nipote del Cardinal Gaddi da parte di madre. Per la sua formazione fu debitore agli zii materni, entrambi stabilmente insediati nella Curia romana.
Tra il 1531 e il 1532 lasciò Firenze per insediarsi a Bologna e intraprendere lo studio del diritto.
Entrato in prelatura fu primo Referendario di Segnatura poi a ventotto anni, nel 1544, venne nominato Vescovo di Fermo.
Sotto il pontificato di Paolo IV era amministratore dell'esercito pontificio nella guerra contro gli spagnoli che avevano invaso lo stato della Chiesa da Napoli sotto la guida del Duca d'Alba.
Nell'ottobre del 1555 venne inviato a Bologna come Vicelegato del Cardinal Carlo Carafa. Dopo questa carica fu commissario generale delle milizie pontificie al fianco del duca Francesco di Guisa per contrastare l'avanzata del vicerè di Napoli verso Roma.
Fu poi nominato alla nunziatura presso la corte di Francia, dove restò dal 1557 al 1559, quando rientrò brevemente a Roma dopo la morte di Enrico II. 
Tornò in Francia di nuovo nel 1562 come Vicelegato ad Avignone, che dovette difendere da un assalto ugonotto. Nel 1563 ottenne la consegna del capo degli insorti ugonotti e ne fece eseguire la condanna a morte ad Avignone.
Pio IV lo nominò poi Nunzio presso il Re di Francia Carlo IX.
L'ultimo incarico del Lenzi fu di commissario generale del corpo ausiliare pontificio, inviato nel 1569 Oltralpe per dan man forte all'armata francese.
Nominato nel 1570 governatore delle Marche, trascorse l'ultimo periodo della sua vita tra Macerata e Fermo, dove morì il 26 novembre del 1571.