Grimaldi Nicolò

Grimaldi Nicolò

6 Dicembre 1645 - 1717

Note sintetiche

Titolo di studio: Laurea

Scheda

ARMA: Fusato d'argento e dì rosso.
Lo scudo è sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: NICOLAVS TIT. S. MARIÆ / IN COSMEDIN S·R·E· DIACON. / C. GRIMAL· A LAT· LEG· / 1706. (Cardinal Diacono di S.R.E. Nicolò Grimaldi del titolo di S. Maria in Cosmedin. Legato a latere. 1706).

I Grimaldi erano una delle più illustri ed antiche famiglie di Genova, originaria di Vezzano e stabilitasi in Genova intorno al 1056. Il capostipite fu un Grimaldo Console in Genova nel 1162. Essi ebbero la Signoria e poi il Principato di Monaco fin dal 1395 e nel 1528 formarono «Albergo». La famiglia si divise in numerosi rami che si sparsero in Francia, in Sicilia, in Piemonte, in Spagna ed a Napoli. I Grimaldi dettero a Genova sei dogi, numerosi ammiragli ed alla Chiesa tre cardinali.

Nicolò Grimaldi apparteneva al ramo napoletano della famiglia, fondato da Bartolomeo terzogenito di Raniero Principe di Monaco, inviato con una squadra navale in aiuto a Roberto d'Angiò che tentava di riconquistare la Sicilia. I suoi discendenti furono Signori di Messimeri e Seminara in Calabria e Marchesi della Pietra occupando per secoli cariche di primaria importanza nel Regno di Napoli.
Nicolò nacque a Napoli il 6 dicembre del 1645 al castello della Pietra da Francesco e Settimia Grimaldi. Compiuti gli studi primari, nel 1665 si trasferì a Roma ove studiò al Collegio dei Gesuiti conseguendo la laurea in «utroque». Entrato in prelatura sotto Innocenzo XI nel 1670, fu ben presto incaricato del governo di alcune città dello Stato Pontificio.
Nel 1692 fu fu Chierico della Camera, ciò gli permise di proseguire la carriera a Roma, passando per la presidenza delle Strade, poi fu segretario della congregazione delle Acque e presidente dell'Annona. 
Successivamente fu chiamato a reggere il segretariato della Congregazione dei Vescovi e, nel 1706 veniva creato Cardinal Diacono con il titolo di S. Maria in Cosmedin.
Nel novembre dello stesso anno fu poi inviato Legato a Bologna, dove non si mostrò all'altezza del suo compito poiché, anziché resistere, favorì il passaggio delle Truppe imperiali che avevano minacciato il saccheggio della città (guerra di successione spagnola).
Nel novembre del 1709 rientrava a Roma ove, lasciato il diaconato di S. Maria in Cosmedin, assumeva quello di S. Matteo in Merulana.
Morì il 25 ottobre del 1717 e fu sepolto nella Chiesa dei Cappuccini in Roma.

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SALA URBANA
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