Salta al contenuto principale Skip to footer content

Galeotto Franciotti della Rovere

1483 - 11 Settembre 1508

Scheda

ARMA: Inquartato, nel 1° e nel 4° d’azzurro alla rovere al naturale, nel 2° e 3° d’argento al grifo d’azzurro.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d’oro e sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: GALEOT. CAR. FRANCIO / IVLY PP. II. NEPOS / LEG. 1506. (Cardinale Galeotto Franciotti Nipote di Papa Giulio II. Legato 1506).

Lo stemma dei Franciotti era d’argento al grifo di azzurro, linguato, armato e coronato d’oro. Quello sulla parete appare inquartato con quello dei Della Rovere.

I Franciotti erano originari di Carrara, si trapiantarono poi a Lucca intorno al 1382 dove parteciparono attivamente alla vita politica della città.
Nel 1445 Giogio Franciotti fu il primo della famiglia ad ottenere la carica di Anziano. Suo figlio Galeotto fu mercante e banchiere con succursali in Roma ed in Avignone dove divenne anche governatore della città. Carlo VII di Francia lo nominò Cavaliere dello Speron d’Oro e gli concesse il privilegio di porre una corona d’oro sul grifone del suo stemma. Suo figlio Giovan Francesco continuò l’attività paterna diventando il banchiere di fiducia di Papa Sisto IV che lo nominò tesoriere della Reverenda Camera Apostolica e gli concesse in moglie la nipote Luchina sorella del futuro Papa Giulio II.
La famiglia ha dato alla Chiesa due altri cardinali: Sisto (1507) e Marcantonio (1633). Agostino, Arcivescovo di Trebisonda fu invece Legato in Avignone nel 1645-55.

Galeotto Franciotti nacque a Roma intorno al 1483. Egli era figlio di Giovan Francesco, mercante lucchese, e Luchina della Roveren nipote di Sisto IV.
Della sua giovinezza nulla sappiamo se non che strinse forte amicizia con Giovanni de' Medici. 
Alla morte del padre seguì ad Avignone, insieme con i fratelli, l’allora Cardinal Giuliano della Rovere, che lo tenne presso di sé per tutto il periodo della sua presenza in terra di Francia.
Con l'ascesa al papato di Giulio II iniziò una fulminea carriera ecclesiastica condita da titoli e benefici favoriti ovviamente dallo zio. Nel novembre del 1503, venne nominato prima Referendario di Segnatura e Priore della Chiesa di S. Maria Fuori Porta a Lucca, poi Vescovo di Lucca e successivamente Cardinale con il titolo di S. Pietro in Vincoli (1503).
Lo zio gli diede anche in appannaggio gli arcivescovadi di Benevento, Padova e Cremona, dove egli però non si recò mai, inviando ad amministrarli dei vicari. Colto umanista fu in stretti vincoli di amicizia con il Cardinal Giovanni dei Medici, il futuro Leone X.
Nel 1504 (e non nel 1506) fu inviato Legato a Bologna dove restò fino al dicembre del 1505, epoca in cui divenne Vicecancelliere di S.R.C.
Nel 1506 però partì con Giulio II nella spedizione contro Bologna che si concluse con la fuga di Giovanni Bentivoglio dalla città.
Fu nominato nuovamente legato di Bologna, pose la sua residenza in palazzo Bentivoglio a San Donato e seppe conquistare l'affetto del popolo bolognese
La sua brillante carriera venne interrotta dalla morte prematura avvenuta l'11 settembre del 1508 a causa di una febbre improvvisa che lo colpì tre giorni prima. Fu sepolto prima nella cappella di Sisto IV in S. Pietro, poi le ossa furono spostate nel sepolcro stesso di Sisto IV.