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Pierre d' Estaing

tra il 1324 e il 1330 - 25 Novembre 1377

Scheda

ARMA: Inquartato, nel 1° (alto a sinistra) e 4° (basso a destra) d’oro, nel 2° (alto a destra) e 3° (basso a sinistra) d’azzurro a tre crocette patenti di rosso poste in palo l’una sull’altra e la fascia di rosso attraversante.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d’oro e sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: PIETRVS CAR. DE STAGNI / GALLVS LEGATVS / 1372 (Cardinale Pietro d’Estaing. Francese. Legato).

L’arma del Cardinal d’Estaing era: Inquartato, nel 1° e 4° d’azzurro a tre gigli d’oro posti 2-1 ed il capo dello stesso (che è d’Estaing); nel 2° e 3° di rosso a tre crocette patenti d’oro poste in palo (che è Pejre).

La famiglia d’Estaing apparteneva all’antica nobiltà d’Aquitania, già fiorente in Francia avanti il mille e godeva il privilegio di poter porre nel suo stemma i gigli di Francia.

Pietro d’Estaing, quarto figlio di Guglielemo, Barone d’Estaing, e di Ermengarda di Pejre, nacque nel castello omonimo posto nella diocesi di Rodez in Provenza tra il 1324 e il 1330.

Vestito l’abito benedettino, fu priore dell’Abbazia di S. Vittore presso Marsiglia; addottoratosi in decretali intorno al 1354, insegnò diretto all’Università di Montepellier e nel 1361 divenne Vescovo di S. Flour.
Qui dovette affrontare serie difficoltà dovute alla presenza di truppe mercenarie che, dopo la pace di Brétignuy fra Inghilterra e Francia, rimaste senza lavoro e in direzione della Spagna, devastarono il paese e assediarono nell'agosto del 1363 la città vescovile.
Fu poi trasferito, nel 1368, a Bourges. L’anno dopo era in Italia come Rettore del Ducato di Spoleto e nel 1370, dopo essere stato Luogotenente del Cardinale Anglico di Grimoard, Urbano V lo creava Cardinale con il titolo di S. Maria in Trastevere nominandolo contemporaneamente Vicario Generale del Patrimonio della Chiesa, con il compito di sottomettere Perugia che si era ribellata.

Portata brillantemente a termine la sua missione, passò poi a Todi che ricondusse di nuovo sotto il diretto dominio papale. L’anno successivo Gregorio XI lo nominava Legato e Vicario Generale per Bologna e la Romagna con l’incarico di fronteggiare le mire annessionistiche di Bernabó Visconti.

Nel gennaio del 1372 entra in Bologna e dopo una prima sconfitta subita dalle sue truppe a Rubiera, il Visconti venne da lui battuto sul Panaro nel 1373. Tuttavia le pressioni dei toscani, preoccupati dei suoi successi militari su, Gregorio XI, indussero quest’ultimo a revocargli l’incarico. Lasciata Bologna nel 1374, veniva nello stesso anno nominato Vescovo di Albano. Due anni dopo era ad Avignone ove trattò la pace tra la Santa Sede e Firenze.
Nell’ottobre dello stesso anno era di nuovo in Italia e precisamente a Montefiascone per trattare il passaggio della città sotto la sovranità della Chiesa.

Nel frattempo Bernabó Visconti, alleatosi con Firenze e rotta la tregua, aveva invaso con le sue truppe la Romagna ed il Papa, ancora una volta, incaricò il d’Estaing di far fronte alla minaccia e di invadere la Toscana; egli fu costretto a rinunziarvi per la defezione delle sue truppe e per gli intrighi del Cardinale Roberto di Ginevra, geloso dei suoi successi.
Ammalatosi gravemente lasciò la sede di Orvieto dove risiedeva per rientrare a Roma dove, il 25 novembre del 1377 moriva. Tumulato in un primo tempo a S. Maria in Trastevere, venne successivamente traslato a Rodez e seppellito in quella cattedrale.