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Benedetto Conversini

1491 - 1553

Scheda

ARMA: Scaccato d'oro e d'azzurro di 6 file.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d'oro e sormontato da un cappello vescovile con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: BENEDICTVS CONVERSI-/NVS EP. AESIN. V. LEG. / 1542. (Benedetto Conversini Vescovo di Jesi. Vicelegato 1542).

La famiglia Conversini di Pistoia era di umile estrazione, ma nel corso del XV secolo fece fortuna con il commercio. I suoi membri furono ricevuti nel consiglio della città già nel 1431 con un Antonio di Francesco, il cui figlio sarà fra i priori nel 1452. Molti altri suoi membri negli anni successivi ebbero questa dignità assieme ad altre importanti cariche.
Nel 1531 i Conversini furono iscritti alla nobiltà pistoiese.
Alessandro fu valoroso uomo d'armi e militò sotto le bandiere di Pietro Strozzi. Un Raffaello fu Governatore di Cesena. Membri della famiglia furono più tardi ricevuti nell'ordine dei Cavalieri di S. Stefano.

Benedetto Conversini nacque a Pistoia nel 1491 da Antonio ed Agnoletta Mati. Studiò a Siena ed a Pisa, dove si laureò in diritto nel 1520. Nell'anno successivo si recò a Roma ove entrò al servizio di Alberto Pio di Carpi. Dopo il Sacco di Roma, quando Alberto Pio perse il suo Stato il Conversini si rifugiò in Francia.
Rientrato poi a Pistoia si schierò con la fazione dei Cancellieri, favorevoli alla repubblica fiorentina, contro i Panciatichi, sostenitori dei Medici. Dopo la sconfitta dei primi, con una taglia sulla testa, cercò rifugio prima a Montale, dove divenne capo dei fuoriusciti, poi a Bologna sotto la protezione del Governatore Bernardino Castellari.
Passato poi al servizio del Cardinal Accolti Arcivescovo di Ravenna e Legato delle Marche, venne da questi nominato suo Luogotenente in Fano nel 1533. Nell'anno successivo era Commissario apostolico della Marca di Ancona e l'anno dopo accompagnava in Francia il Nunzio Apostolico Cardinale Rodolfo Pio da Carpi.
Rientrato a Roma nel 1537 Paolo III, dietro pressione del Cardinal Pio, lo nominava prima vicelegato del patrimonio, poi Vescovo di Bertinoro. Nel marzo del seguente anno veniva nominato Governatore di Roma, Vicecamerlengo, uditore di Curia e della Camera Apostolica.
Quale uditore si trovò a giudicare in due processi famosi: quello intentato contro Ignazio di Loyola il futuro fondatore della Compagnia di Gesù, che si risolse con un'assoluzione e quello contro Benvenuto Cellini che ne parla nella sua «Vita».
Nel 1540 fu trasferito al vescovado di Jesi e due anni dopo inviato, su suggerimento del cardinale Contarini, Legato a Bologna.
La collaborazione fra i due durò poco, in quanto il Contarini decedeva il 24 agosto del 1542. Rimase per un anno da solo al governo di Bologna, ove i crimini erano decisamente frequenti e l'eresia dilagava.
Qui restò fino al luglio del 1543, quando fu nominato Presidente di Romagna e dell'Esarcato di Ravenna, funzioni che detenne fino all'agosto del 1545.
Paolo III lo nominò poi Tesoriere dell'Esercito da lui inviato in soccorso di Carlo V contro la Lega Smalcaldica.
Con la morte di Paolo III, il Conversini, in età avanzata probabilmente non troppo gradito da Giulio III, vide finire i suoi incarichi amministrativi e si ritirò a una vita più tranquilla.
Nel 1553 moriva nella sua diocesi di Jesi.