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Marco Condulmer

1405 - 1408 - 1460

Scheda

ARMA: D’azzurro alla banda d’argento.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d’oro e sormontato da un cappello vescovile con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: MARCVS CONDVLMERIV / EPISC· AVENION· GVB· / 1433· (Marco Condulmer Vescovo di Avignone. Governatore 1433).

La famiglia Condulmer originaria di Pavia era di estrazione mercantile e, pur essendo fra le più in vista di Venezia, venne esclusa dal patriziato con la serrata del Maggior Consiglio nel 1297. 

Angelo Condulmer, per aver fornito soldati alla repubblica veneta per la guerra contro Genova, vi fu ammesso nel 1381 e nel 1431 vi fu ammesso Marco perché nipote di Gabriele divenuto Papa con il nome di Eugenio IV. Un terzo ramo della famiglia entrò a far parte del patriziato più tardi, in seguito alla guerra di Candia.

Marco era nipote di Gabriele il futuro Eugenio IV; egli nacque a Venezia tra il 1405 e 1408.
Abbracciò la carriera ecclesiastica ed entrò nella congregazione dei canonici di S. Giorgio in Alga.
Nel 1422 si trovava a Roma a servizio dello zio cardinale. Martino V lo designò Vescovo «pro tempore» di Avignone con l’incarico di Vicario Apostolico. L’incarico gli venne confermato da suo zio, divenuto Papa nel frattempo col nome di Eugenio IV.
Quest'ultimo lo nominò nel 1432 Vescovo di Avignone ma la nomina non venne gradita dagli avignonesi anche perchè il Condulmer operò in modo da accrescere le ostilità locali, non dimorando ad Avignone e imponendo nelle cariche cittadine persone di sua fiducia ma italiane. Gli avignonesi quindi si rivolsero al Concilio di Basilea per ottenerne la revoca. 

Dopo alterne vicende Eugenio IV revocò la nomina e lo spedì Governatore a Bologna nel febbraio del 1433 in sostituzione di Fantino Dandolo.
A Bologna si trovò coinvolto nelle lotte cittadine tra i Canetoli, alleati del duca di Milano Filippo Mari Visconti, ed i Bentivoglio, fuoriusciti che trattavano segretamente per rientrare nella città.
Il Condulmer fu presto trascinato all'interno delle lotte e la notte fra il 21 e il 22 maggio del 1434 fu fatto prigionero dei Canetoli, con l'accusa di aver tramato per impadronirsi della città. Firenze e Venezia intervennero per la sua liberazione. Eugenio IV fu ovviamente costretto a cambiare l'incarico a Marco Condulmer, la cui carriera comunque continuò. 
Nel 1433 infatti fu nominato alla sede metropolitana della Tarantasia, ove però non si recò mai. Rimase infatti a Roma dove prese parte alle politiche di Eugenio IV. Fu inviato a Costantinopoli per portare avanti la politica di riconciliazione fra la Chiesa greca e quella latina.
Nominato Patriarca di Grado nel 1438, partecipò al Concilio di Firenze nel 1439.
Divenne poi Patriarca di Alessandria nel 1444 e nel 1445 amministratore di Spoleto, carica che abbandonò l'anno successivo.
E' ricordato l'ultima volta il 9 maggio del 1459 quando fece parte del seguito di Pio II nella sua visita a Bologna. 

Morì a Roma poco dopo il 1460.