Bozzuto Annibale

Bozzuto Annibale

1520 - 6 Ottobre 1565

Note sintetiche

Scheda

ARMA: Partito, nel 1 ° d'argento alla fascia d'azzurro caricata di tre bozzoli al naturale, nel 2° di rosso alla banda d'argento e la bordura indentata di nero.
Lo scudo è sormontato da un cappello prelatizio di nero guarnito con due fiocchi di rosso e con cordoni e fiocchi laterali di violetto.
Il cartiglio sottostante dice:  ANNIBAL BOZZVTVS / NEAP. PROTON. V. LEG. / 1549. (Annibale Bozzuto Napoletano, Protonotario, Vicelegato, 1549).

Il Crollalanza per i Bozzuto dà: D'oro alla banda d'azzurro caricata da tre conchiglie d'argento, mentre il Rietstap dà: D'oro alla banda d'azzurro caricata da
tre conchiglie del campo. La stessa arma viene riportata dal Candida Gonzaga e dal Giaconio; è probabile che le conchiglie d'oro siano state cambiate in argento
dal ramo siciliano dei Bozzuto così come riferisce lo Scorza. Non si spiega quindi l'origine dell'arma dipinta sul muro.

La famiglia trae origine da un Enrico Capece detto Bozzuto, vivente nel 1136. Essa godeva nobiltà in Napoli ove era inscritta al «seggio» di Capuana e fu feudataria sin dal tempo della regina Giovanna I.
Nel 1229 Sivardo Bozzuto fu nominato governatore di Damietta in Egitto da Federico II.
I Bozzuto furono signori di venti baronie e dettero alla Chiesa quattro cardinali: Ludovico, Arcivescovo di Napoli nel 1378, Luigi nel 1404, Giovanni nel 1454 ed Annibale. Un Andrea fu Governatore del Ducato di Amalfi e dell'isola d'Ischia nel 1328, Cesare Bozzuto era tra i cavalieri napoletani che ricevettero Carlo VIII di Francia quando entrò in Napoli nel 1495.

Annibale Bozzuto nacque a Napoli intorno al 1520. Ancora molto giovane, quando nel 1547 i napoletani si ribellarono contro la decisione del Viceré Pedro da Toledo di istituire l'Inquisizione in città, il Bozzuto fu tra la deputazione di nobili che andarono a protestare dal Viceré. Ebbe parte compromettente nella rivolta: chiamato a far parte della delegazione cittadina inviata a portare al vicerè la solenne protesta della cittadinanza, e, rivolta lui la parola al vicerè, parlò con tale fierezza e prontezza da finire nella lista di persone compromesse nei tumulti.
Fu costretto quindi ad allontanarsi da Napoli e a rifugiarsi in Roma, ove si mise sotto la protezione del Cardinale Alessandro Farnese suo parente. Entrato così in prelatura fu nominato poco dopo Protonotario Apostolico.
Conseguita la laurea in diritto civile e canonico, venne nominato nel 1549 Prelato Domestico di Paolo III ed inviato a Bologna come Vicelegato.
In questa città rimase dal giugno di quell'anno fino al febbraio del 1550. Il periodo fu breve anche a causa della sua incapacità ad assolvere il compito, incapacità riconosciuta da lui stesso e riscontrabile nelle lettere inviate al Sacro Collegio cardinalizio.
Nel 1551 era di nuovo a Roma per svolgere opera di mediazione fra il nuovo Papa Giulio III ed Ottavio Farnese Signore di Parma. Nello stesso anno veniva poi nominato Arcivescovo di Avignone.
Cinque anni dopo lo troviamo Governatore di Roma e del Conclave in seguito alla morte di Giulio III.
Con l'elezione di Paolo IV Carafa, il Bozzuto aumentò la sua influenza in curia per essere egli uomo di fiducia del cardinal nipote Carlo Carafa, che lo elevò alla carica di soprintendente dello Stato della Chiesa.
Fervente antispagnolo, fu tra i più ascoltati consiglieri di Paolo IV ma quando Paolo IV fu costretto a scendere a compromesso con Filippo II in seguito alle sconfitte militari, il Bozzuto insieme a Silvestro Aldobrandini cadde in disgrazia e perse ogni influenza in Curia.
Ritornò però alla ribalta con Pio IV che nel 1565 lo nominò Cardinale con il titolo di S. Silvestro in Capite.
Il Bozzuto non godette a lungo del cardinalato perché il 6 ottobre dello stesso anno moriva.
Venne sepolto nel Duomo di Napoli dove gli fu eretto un mausoleo dal fratello Fabrizio.

Leggi tutto
SALA URBANA
Lo stemma araldico è presente in Sala Urbana:
» Visita Sala Urbana, parete Ovest