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Francesco Biandrate di S. Giorgio

1544 - 1605

Scheda

ARMA: Di rosso al cavaliere armato di tutto punto al galoppo impugnante una bandiera d'argento. Lo scudo è sormontato da un cappello prelatizio violetto guarnito di un cordone e due fiocchi di rossoe con cordoni e fiocchi laterali violetti.
Il cartiglio sottostante in parte cancellato dice: […] S· GIORGIVS / G[…] GVBI DEIN· CAR· / 1578· (Francesco S. Giorgio Governatore poi Cardinale 1578).

Il Crollalanza per i Biandrate del Monferrato dà: Di rosso al cavaliere al galoppo armato di tutto punto con spada e targa d'argento, mentre lo Spreti dà: Di rosso al cavaliere d'argento con la spada sguainata.

I Biandrate erano originari del Monferrato, storica famiglia tra le più antiche e le più nobili del Piemonte.
Guido nel 1025 fu investito del feudo di Ivrea. Il Conte Alberto II di Biandrate, assieme al Conte Giliberto di Parma e ad Ugo di Montebello, comandava i Crociati Lombardi alla Crociata del 1101.
Ai tempi di Federico I Barbarossa di cui erano fedeli alleati, essi possedevano ben 37 castelli.
La famiglia si divise in parecchi rami ma il più importante fu quello di S. Giorgio. Un Liutprando fu Vescovo di Ravenna nel 1019, Alberto fu Vescovo di Belluno nel 1344, molti furono Cavalieri Gerosolimitani, altri furono insigniti del Collare della SS. Annunziata.

Francesco o Gian Francesco dei Conti di S. Giorgio di Biandrate nacque a Casal Monferrato; trasferitosi fin da giovane a Roma godette i favori di Pio V che lo nominò Protonotario Apostolico. Gregorio XIII lo inviò Governatore a Bologna ove restò fino al giugno del 1579.
Qui emanò nuove costituzioni inerenti ai registri processuali.
Governò poi Ascoli e Spoleto dove riuscì a comporre i dissidi tra le due città stabilendo una pace duratura e liberando la regione dalla piaga del brigantaggio. Divenne poi Governatore di Roma e alla morte di Gregorio XIII, il nuovo Papa Sisto V lo nominò Vescovo di Acqui nel 1585. Qui riorganizzò la diocesi secondo i dettami tridentini, disciplinò abbazie e conventi del territorio. Agevolò la ristrutturazione del Duomo e l'accensione di un Monte di Pietà regolato secondo le normative di Pio V.
Clemente VIII lo creò poi Cardinale Prete con il titolo di S. Clemente e lo inviò Legato nelle Marche e poi nelle Romagne.
In occasione delle nozze tra Filippo III di Spagna e Margherita di Baviera avvenute in Ferrara, fu il Cardinal di S. Giorgio assieme al Cardinal Bandini che accolse in città la regale sposa rimanendovi poi come Governatore.
Nel 1603 venne trasferito da Acqui a Faenza dove morì nel 1605 all'età di 61 anni e fu sepolto in quella Cattedrale.