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Mario Aligeri

16 Giugno 1472 - 6 Ottobre 1555

Scheda

ARMA: Di rosso calzato d'oro, alla colonna posta in palo e posata su di un monte di 3 cime movente dalla punta, il tutto d'argento. L'oro caricato di 2 semivoli spiegati di nero.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d'oro e sormontato da un cappello vescovile con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: MARIVS ALLEGRIVS / REATINVS GVB· ET· V· L· / 1536· (Mario Aligeri Reatino. Governatore e Vicelegato 1536).

Lo Spreti per gli Aligeri dà più esattamente: Di rosso calzato d'oro al monte di 3 cime di verde uscente dalla punta e sostenente una colonna coronata d'argento e due semivoli di nero destro e sinistro, moventi in fascia dalla base della colonna.

Gli Aligeri erano di Rieti e dal 1487 risultano ascritti a quel patriziato. Famiglia devotissima ai Colonna ne furono fedeli partigiani nelle lotte di questi
ultimi contro gli Orsini. Un Angelo morì insieme a Scipione Colonna Vescovo di Rieti, in uno scontro con Napoleone Orsini Abate di Farfa che tentava di impadronirsi di Alba e Tagliacozzo nel 1528.
Pompeo Colonna, a sua volta Vescovo di Rieti, concesse agli Aligeri l'aggregazione al suo casato e l'onore di apporre sul loro stemma la colonna dei Colonna.

Mario Aligeri nacque il 16 giugno del 1472 da Serafino. Ancora giovane entrò al servizio della famiglia dei Colonna, in particolare fra i favori del cardinale Pompeo, di cui divenne segretaraio mentre lui ne divenne protettore.
La sua carriera da studioso resta ignota.
Nel 1529 Paolo III lo nominò Vescovo di Rieti al posto dello stesso Pompeo Colonna, dove rimase titolare per 25 anni. In realtà egli vi risiedè poco perché sempre impegnato in incarichi di natura politica ed amministrativa nelle varie città dello Stato Pontificio: nel 1534 era Governatore di Ancona, di lì passò a Monreale e nel marzo del 1536 divenne Governatore e Vicelegato di Bologna restandovi fino al dicembre dello stesso anno.
Nel 1537 fu inviato Nunzio per la pace presso Carlo V e con il segreto incarico di favorire la convocazione del Concilio a Mantova anziché a Trento.
Nel 1539 venne nominato Governatore di Perugia dove però fu costretto a fuggire in seguito ad una rivolta popolare provocata dalla solita tassa sul sale. In seguito, avrebbe chiesto una durissima punizione per Perugia. Venne poi mandato a Napoli per trattare un eventuale invio di Spagnoli nella città.
Nel 1546 partecipò al Concilio di Trento in qualità di Vescovo di Rieti, ma vi restò ben poco. Nonostante ciò la sua partecipazione viene ricordata per la diligenza con cui seguì le sedute, la preoccupazione nella scelta degli orientamenti e la tendenza a rimettersi alle opinioni dei legati e alle formulazioni più tradizionali.
Non si ha notizia di altri incarichi ottenuti dopo la partecipazione al Concilio.
Morì il 6 ottobre del 1555 e fu sepolto nella Cattedrale di Rieti.