14 Ottobre 1845 - 21 Ottobre 1916
Note sintetiche
Scheda
Poeta, bibliotecario e scrittore. Nasce a Forlì nel 1845 da Angela Giulianini e Angelo, farmacista. Terminati non senza difficoltà gli anni di studio in collegio a Ravenna, nel 1865 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza a Bologna. Terminati gli studi comincia a lavorare presso la locale Biblioteca Universitaria. Influenzato dalla poetica carducciana se ne distingue presto con il suo tono scanzonatorio, ironico, giocoso, irriverente. Poeta anticonformista e attento al sociale, fu popolarissimo in tutta Italia. Spesso le sue opere erano firmate con lo pseudonimo di Lorenzo Stecchetti, soprattutto per le opere più anticonformiste e anticlericali. Tra gli altri pseudonimi da lui usati vi sono anche Bepi e Petronio Stanga. Nel vasto repertorio a stampa si ricorda il "Canto dell'odio", certamente una delle sue opere più note e graffianti, in contrasto con altre sue creazioni dal tono decisamente più bonario e 'borghese'. Il suo Canto dell'odio fu talmente famoso che diventò fonte di ispirazione per gli artisti, come nel caso del pittore Pietro Pajetta che nel 1896 realizza una grande tela in cui viene rappresentata la scena del dissotterramento del cadavere dell'amata dall'uomo che in vita non aveva ricevuto da lei che beffe e riso di sdegno, mentre invece si era concessa a chiunque altro. Verseggiò pure in dialetto romagnolo e veneto. Collaborò con diverse riviste nazionali e nel 1874 fonda Il Matto. Fece parte di quasi tutti i cenacoli culturali più innovativi e irriverenti di Bologna e fu autore di numerose burle che sono ricordate in diverse pubblicazioni dedicate alla vita cittadina di fine '800. Tra le persone che più subirono le sue bonarie angherie vi fu Alberta Bacchi Della Lega, collega alla Biblioteca Universitaria e tra i suoi più intimi amici. Virgilio Brocchi in 'Le beffe di Olindo' (Mondadori, 1942) ricorda alcuni degli scherzi più celebri, tra cui come 'per vendicarsi di un avvocato che gli aveva fatto una cattiva azione, fece incollare il suo annuncio funebre sui muri di Bologna, e stampare le partecipazioni sui giornali, in modo che quando quel disgraziato uscì di casa, si trovò alla porta il carro funebre carico di ghirlande, che doveva portarlo alla Certosa, ossia al camposanto'
Fu consigliere comunale a Ravenna (1870) e Bologna (1889), e appassionato di fotografia e cucina. Per la bicicletta ebbe una passione sfrenata, tanto che Edmondo De Amicis scrisse il Guerrini, probabilmente, va pedalando per l’Italia. Nel 1872 creò una biblioteca popolare che provvedesse al “mutuo soccorso intellettuale”. Nel 1916, in occasione della sua morte, l'editore Zanichelli raccolse diversi scritti autobiografici e ricordi di alcuni suoi amici: Ferdinando Martini, Adolfo Albertazzi, Alberto Bacchi della Lega, Giuseppe Lipparini, Corrado Ricci, Albano Sorbelli, Oreste Trebbi, Alfredo Testoni, Augusto Majani, Rodolfo Viti. Ancora oggi le opere di Stecchetti sono fonte di ispirazione, basti ricordare le numerose interpretazioni teatrali compiute dall'attore Paolo Poli. Olindo Guerrini muore a Bologna il 21 ottobre 1916. E' sepolto nel Cimitero della Certosa, Sala del Colombario, nel pozzetto di famiglia 877.
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Eventi


Cultura del bere a Bologna
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Luoghi

Bologna nel Lungo Ottocento
1796 | 1915

Bologna nella Grande Guerra
1914 | 1919





Libreria Veronese
1888 | 2012



Persone

Baruffi Alfredo
Bologna, 1948

Carducci Giosue
Bologna, 16 Febbraio 1907
Amico/a

Lipparini Giuseppe
Bologna, 5 Marzo 1951

Majani Augusto
Buttrio (UD), 8 Gennaio 1959

Testoni Alfredo
Bologna, 17 Dicembre 1931

Albertazzi Adolfo
Castel San Pietro (BO), 1924

Bacchi della Lega Alberto
Bologna, 1924

Bersani Giacomo
Bologna, 6 Ottobre 1957

Drudi Alessandra
7 Ottobre 1961

Faccioli Raffaele
Bologna, 3 Giugno 1916

Federzoni Giovanni
14 Giugno 1923

Fiacchi Antonio
2 Maggio 1907

Mengoli Giovanni
15 Gennaio 1926

Michelini Giuseppe
1951

Modoni Antonio
22 Novembre 1920

Oriani Alfredo
18 Ottobre 1909

Sorbelli Albano
Benedello (MO), 22 Marzo 1944
