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Rino Gruppioni detto/a Spartaco

16 maggio 1922 - [?]

Scheda

Rino Gruppioni, «Spartaco», da Antonio e Maria Tassinari; nato il 16 maggio 1922 a Sant'Agostino ( FE). Nel 1943 residente a Baricella. Licenza di avviamento. Impiegato.
Dopo aver partecipato a Baricella insieme con il fratello Pietro al recupero delle armi, entrò a far parte dei primi gruppi partigiani insediatisi fra Vidiciatico e Madonna dell'Acero (Lizzano in Belvedere). Fallito l'esperimento per l'inesperienza e la mancanza di collegamenti, rientrò a Bologna.
Inviato a Ferrara, raggiunse poi la valle del Vajont dove si unì al gruppo di Giuseppe Landi, Libero Lossanti ed Ernesto Venzi.
Nel marzo 1944, avvertito per tempo da informatori, sfuggì con il suo gruppo al primo grande rastrellamento sul Cimolais. Rientrato nella valle del Vajont e, riorganizzata - sulla base dell'esperienza acquisita - la struttura della brigata, poi div Nannetti, comandò, per breve periodo, un battaglione. Dal maggio al novembre 1944 fu responsabile dell'organizzazione e della direzione dei GAP e delle SAP delle 3 Venezie.
Il 27 novembre 1944 catturato dalla banda Carità insieme con Emma Guerra e con altri antifascisti Veneti, fu sottoposto per cinque mesi a torture e sevizie. Le trattative, per lo scambio dei prigionieri, aperte prima tra il comando tedesco e quello della resistenza iugoslava e, poi, con il comando inglese dell'8a armata, non sortirono alcun positivo risultato.
Venne liberato, con gli altri, a seguito delle trattative che il CLN stabilì tramite il vescovado di Padova con i nazifascisti.
Riconosciuto partigiano con il grado di comandante della brigata GAP della div Nannetti dal 9 settembre 1943 al 30 aprile 1945. Testimonianza in RB3. [AQ-M]