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Giorgio Ugolini, partigiano della Stella Rossa

Schede

L'8 settembre mi trovavo vicino a Vado, presso i miei nonni, quando i soldati, addetti alla sorveglianza della ferrovia "Direttissima", abbandonarono i loro reparti, lasciando le armi che io raccolsi e nascosi per sottrarle ai tedeschi che si accingevano a rastrellarle. Per giorni e notti le raccolsi e le conservai, certo che esse sarebbero state utilizzate nella lotta, che doveva coronare la speranza di liberazione di un popolo che aveva molto sofferto e che aveva già manifestato di essere contro la dittatura e la guerra. Ancora prima del luglio 1943 avevo avuto contatti con Umberto Crisalidi, antifascista di vecchia data e raro esempio di saggezza, coraggio e capacità. A lui confidai subito delle armi recuperate e con lui e pochi altri ponemmo le prime basi organizzative e politiche della resistenza attiva e militare nella Valle del Setta e del Reno.

Luciano Bergonzini, "La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti", vol. V, Istituto per la Storia di Bologna, Bologna, 1980
[RB5]
Note
2