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Giorgio Sternini, commissario politico della Stella Rossa e della 7a brigata GAP

Schede

Il 29 settembre ci fu il massacro di Marzabotto. Ero sul monte Salvaro, commissario di reparto nella Brigata “Stella Rossa” che i mongoli delle SS venivano cercando, nel contempo ammazzando ogni cosa viva incontrassero. A noi non fu difficile sganciarci e portarci fin sotto il fronte. Quasi al completo, morto il Lupo che la comandava, la Brigata andò di là. Restai con un gruppo di undici, se ben ricordo, ma non mi sovvengono più tutti i nomi: di certo c’era Agostino Ottani, il povero Giacomo [Ferruccio Magani], Secondo Negrini (Barba), Gigi Minelli, Renato Pattuelli, io, ed un russo che si chiamava Karaton - era un ufficiale - e che era scappato da prigioniero dei tedeschi assieme a altri russi che combatterono molto bene con noi su Monte Sole, in quello stesso 29 settembre. Non ritenemmo che la guerra fosse finita e ripercorremmo a ritroso tutta la strada, sopra Vergato, sopra Marzabotto, in mezzo ai morti. Traversammo il Reno, ci buttammo dall’alta parte, verso il Bazzanese, e raggiungemmo la Brigata “Bolero” dalle parti di monte Capra.

Luciano Bergonzini, "La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti", vol. III, Istituto per la Storia di Bologna, Bologna, 1970
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