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Giampietro Lippi

Schede

Aeroplano, Ettore Ventura, era un partigiano molto diverso da Leone; morì a vent’anni e tre giorni, ucciso dai tedeschi. Aeroplano era un solitario, molti lo consideravano un incosciente, perché sul suo massiccio cavallo bianco compiva gli atti più irrazionali, apertamente, senza il benché minimo rispetto del nemico. Lupo non approvava sempre il suo operato, anzi alcune volte lo rimproverò pubblicamente. Molti partigiani sostenevano che Lupo fosse troppo permissivo verso Aeroplano; probabilmente egli valutava positivamente il suo comportamento perché dava un alone di invincibilità ai suoi partigiani, in lui scattava soltanto un effetto alone. Aeroplano aveva sempre agito da solo e morì da solo; aveva sempre operato coraggiosamente e morì da coraggioso. Morì intrappolato da un pattuglione tedesco, tradito dalla sua mitraglietta che s’inceppò al terzo colpo. Non ci fu niente da fare, non volle funzionare. Egli si difese con la pistola e con le bombe a mano, ma fu sopraffatto. Un giorno, in brigata, lo scoprirono mentre stava scolpendo sul suo mitra una falce e un martello. Gli chiesero: “Perché sei venuto nei partigiani?” Rispose semplicemente: “I tedeschi e i balilla non mi vanno giù”.

Giampietro Lippi, La Stella Rossa a Monte Sole. Uomini fatti cronache storie della Brigata partigiana “Stella Rossa Lupo Leone”, Ponte Nuovo editore, Bologna, 1989
[SR]
Note
1