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Funerali di Marco Minghetti

16 Dicembre 1886

Schede

La foto del Fondo Belluzzi del Museo del Risorgimento di Bologna presenta la piazza Maggiore parata a lutto in occasione del funerale dello statista bolognese Marco Minghetti, morto a Roma il 10 dicembre 1886.

Minghetti, politico conosciutissimo a Bologna già durante il governo pontificio, divenne deputato al Parlamento nazionale e ricoprì alti incarichi ministeriali, fino a diventare presidente del Consiglio, una prima volta dal 24 marzo 1863 al 28 settembre 1864 e, successivamente, dal 1873 al 1876, ultimo primo ministro della “Destra” storica che guidò l’Italia nel primo periodo post-unitario.

La sua popolarità a Bologna, attestata dalla folla presente alle esequie, rimase inalterata anche quando nel novembre 1874, pur risultando eletto nuovamente deputato per il primo collegio cittadino con ampio vantaggio sull’avversario Oreste Regnoli, optò per il collegio veneto di Legnago. La salma di Minghetti venne trasportata con un treno speciale il 13 dicembre da Roma, che il governo affidò alla responsabilità dell’ingegner Alfonso Audinot, bolognese ed amico del defunto. Le cronache raccontano che il vagone che trasportava la salma fosse letteralmente pieno di fiori, costringendo a rapidi turni di guardia gli addetti per il troppo profumo. All’arrivo a Bologna, la mattina del 14, la salma venne posta in una camera ardente ricavata nella sala del ristorante della stazione. Moltissima folla si accalcò attorno alle strade vicine per portare l’ultimo saluto, provocando non pochi problemi al traffico cittadino.

Nel primo pomeriggio il corteo funebre si mosse, ordinatamente secondo una precisa regia, attraverso le vie cittadine: moltissime corone funebri vennero esposte lungo il percorso, donate da cittadini di ogni classe sociale. «Le vie, quasi interamente parate a lutto, con bandiere a mezz’asta, con tappeti neri a gramaglie, presentava un aspetto mestamente severo» (“Gazzetta dell’Emilia”, 17 dicembre 1886).

All’arrivo del feretro in piazza Vittorio Emanuele, le autorità presero posto nella tribuna, anch’essa parata a lutto. I palazzi che vi si affacciavano presentavano vistosi apparati funebri di velluto nero, mentre il palazzo del Podestà era stato decorato con edera e gramaglie. Sembra che la gramaglia che scendeva dal balcone del Podestà fosse la stessa utilizzata in occasione della commemorazione funebre di Cavour in S. Petronio, nel giugno 1861. Nella foto si distinguono chiaramente i reparti di cavalleria, schierati a formare un quadrato al centro della piazza, e la tribuna eretta sotto S. Petronio, dalla quale venne pronunciata l’orazione funebre da Enrico Panzacchi, un tempo avversario politico, poi seguace del Minghetti, che ne esaltò le alte virtù di uomo e di statista.

Minghetti venne sepolto nella Certosa di Bologna, vicino a due illustri amici: Giambattista Ercolani e Rodolfo Audinot.

Giovanni Guidi

Testo tratto da Cent'anni fa Bologna : angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, Bologna, Costa, 2000.