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Mauro Fornasari

22 aprile 1922 - 5 ottobre 1944

Scheda

Mauro Fornasari, da Cleto e Adelaide Stagni; nato il 22 aprile 1922 a Longara (Calderara di Reno).
Entrato in seminario nel 1934, terminati gli studi teologici, venne ordinato diacono il 18 giugno 1944. Si iscrisse alla facoltà di scienze naturali dell'università di Bologna.
«Con don Mauro Fornasari - ha scritto Bruno Corticelli - ci conoscevamo fin dalla quinta elementare, che insieme avevamo frequentato nel capoluogo di Calderara di Reno, non essendovi la quinta nelle frazioni. Era nata fra noi un'amicizia profonda, tanto che io stesso per poco non lo seguii quando egli scelse la strada del seminario. Furono le necessità economiche immediate della mia famiglia che mi suggerirono di cercarmi altrove un lavoro e anche mio fratello Enzo scelse la stessa strada: lui fece il macellaio ed io il marmista. Fino ai 17-18 anni eravamo soliti, nel periodo delle vacanze, incontrarci qualche volta presso le nostre abitazioni con lui e con un altro amico fraterno (Raffaele Resta) che il fascismo mandò a morire sul fronte russo. Ci incontrammo altre volte anche nell'estate del 1944 lungo la via Longarola, che di solito percorreva quando già era diacono, per recarsi dalla sua abitazione, in via Fornace di Castel Campeggi, per andare alla Chiesa di Longara. I temi erano gli stessi già trattati in precedenza con Zuppiroli e cioè l'unitarietà del movimento partigiano, la presenza operaia e contadina, il possibile apporto dei cattolici. Grande fu la mia soddisfazione nel constatare come don Mauro fosse rimasto legato ai problemi della povera gente; per quanto provenisse da famiglia benestante di coltivatori diretti, tante volte aveva diviso quello che portava con sé per la merenda con i compagni di scuola meno fortunati. Ricordo che manifestò subito il suo antifascismo e nel contempo la sua amicizia e stima nei miei confronti che rinnovò quando conobbe le mie idee e anche quando seppe dell'attività partigiana che organizzavo. Ma di questi suoi sentimenti non tardarono ad accorgersene anche i fascisti locali, anche perché egli, senza alcun timore, manifestava le sue idee in animate discussioni che sosteneva nello stesso ambiente parrocchiale e con i frequentatori della chiesa di Longara. Fascisti locali diedero incarico a quelli di Lavino di Sopra affinchè don Mauro fosse arrestato e alcuni di costoro non avendolo trovato nella chiesa di Longara si portarono di sera alla sua abitazione e lo prelevarono. Giunti però in località Colombarola, nei pressi degli essicatoi, don Mauro riuscì a svincolarsi da quegli aguzzini e a darsi alla fuga attraverso i campi. Nella corsa egli perse il cappello sacerdotale e il breviario e raggiunse la propria abitazione. Il padre lo invitò allora a non dormire a casa, ma a recarsi nella camera di cui disponeva presso la chiesa, ma egli non volle saperne di lasciare la sua abitazione e anzi andò a coricarsi nella stessa camera col genitore. A notte inoltrata la famiglia Fornasari venne svegliata dalle urla dei fascisti che volevano don Mauro. In un primo tempo don Mauro si rifiutò di rispondere, ma successivamente, forse preoccupato di arrecare conseguenze alla famiglia, si consegnò ai fascisti che, decisi a non farselo sfuggire, lo portarono in località Gesso, sul greto del torrente Lavino, dove lo uccisero con raffiche di mitra. Questo avvenne la mattina del 5 ottobre 1944». Secondo il racconto fatto da Mauro Fornasari ai familiari dopo la sua fuga, coloro che lo prelevarono erano «accaniti nemici della religione». «Dalle laidezze e bestemmie ben presto scoprì l'inganno e colse il momento per fuggire a quel sequestro».
«Quando lo raccolsero senza più parola, per un po' fu creduto vittima dei "ribelli", e le scolte tedesche si mostrarono pronte alla rappresaglia. Tanta, enorme in quei giorni la confusione» (Mario Lodi).
Venne dichiarato partigiano nella 63a brigata Bolero Garibaldi. È «l'unico diacono della Resistenza nella Chiesa che è in Bologna». A Longara una via è stata intestata al suo nome. [A]

Negli atti del Comune risulta deceduto a Zola Predosa.