Fanteria - 49° e 50° reggimento, brigata Parma

Fanteria - 49° e 50° reggimento, brigata Parma

Scheda

La Brigata riunisce i battaglioni del 49° e 50° Fanteria, di stanza a Torino.

Anno 1915
La Brigata allo scoppio delle ostilità di trova a Sedico, nel Bellunese. Alla metà di luglio, ricevuto l'ordine di risalire il torrente Cordevole, si attesta di presidio tra i passi San Pellegrino e Valles, alle dipendenze della 1a divisione.
Alla fine di ottobre il IX Corpo d'Armata sferra un attacco sul fronte che va dal Col dei Bos al Col di Lana, a cui partecipano anche i due reggimenti della “Parma”: il 49° riesce ad occupare con due sue compagnie il Monte Castellazzo, mentre il 50° opera contro Col di Lana, Cima Sief e Settsass. Durante il mese di novembre si ripetono gli attacchi da parte italiana contro le posizioni del Col di Lana, la cui cima era nel frattempo tornata in mano austriaca.
Nel dicembre la 1a divisione passa sotto il comando del I Corpo d'Armata: a metà del mese il comando di Brigata ed il 50° vengono trasferiti fra Auronzo e Villapiccola, nel Cadore, mentre il 49° rimane a disposizione del IX Corpo d'Armata, stanziato nei pressi del Gruppo delle Tofane.

Anno 1916
La Brigata, seppur i suoi reggimenti agiscano divisi, rimane per tutto l'anno schierata tra la Val Boite e la Val Cismon: il comando di Brigata ed il 50° operano fra il febbraio ed il giugno nel settore del Monte Cristallo, mentre il 49° viene dislocato nel maggio dapprima a San Vito di Cadore, quindi nei pressi di Misurina (vicino al Gruppo del Cristallo).
Il 24 giugno il 49°, trasferitosi a Fiera di Primiero, è chiamato a far parte di una speciale unità tattica: il «Nucleo Ferrari». Verso la fine di luglio al reggimento è affidato il compito di riconquistare il Passo Rolle ed il Monte Cavallazza: quest'ultimo massiccio è rapidamento occupato, cosa che porta alla cattura di molti prigionieri ed alla presa di una notevole quantità di materiale da guerra.
Il 21 novembre il comando di Brigata viene tradotto a Caoria, in Trentino, dove assume la guida della Brigata mista composta dal 49° e dal 23° Fanteria (quest'ultimo proveniente dalla “Como”). Nel dicembre il 50° si riunisce al 49°: in tal modo l'organico originale della “Parma” è ricostituito.

Anno 1917
Fino alla fine del mese di aprile, la Brigata staziona nelle posizioni della Val Cismon. Scesa a Feltre (nel Bellunese) il 30 aprile, alle dipendenze della 4a divisione, comincia il suo trasferimento verso il fronte isontino. Entrata in linea a Castagnevizza sul Carso (sl. Kostanjevica na Krasu) nel mezzo delle operazioni della X battaglia dell'Isonzo, come primo obiettivo alla “Parma” è assegnata la conquista della Montagnola.
Alla fine di agosto la Brigata rientra in linea durante l'offensiva per la conquista dell'Altipiano della Bainsizza: schierata fra il Monte Lupo (sl. Volkovnjak) e il torrente Vipacco (sl. Vipava), riesce a respingere diverse sortite nemiche.
Il 24 ottobre, allo scopo di contrastare l'offensiva austro-tedesca, la truppa è trasferita tra Flambro e Talmassons, dove organizza il presidio della testa di ponte di Codroipo sul fiume Tagliamento. Destinata in Carnia, a causa della congestione del sistema ferroviario la “Parma” non riesce a partire al completo: il 26 ottobre si mettono in viaggio solamente il comando di Brigata col 49°, mentre il 50° passa alle dipendenze del Corpo d'Armata speciale «Di Giorgio».
Giunto a Gemona, il 49° passa il Tagliamento al ponte di Braulins disponendosi a difesa del tratto di fronte compreso fra Trasaghis e Monte Brancot. Il 4 novembre gli uomini sono costretti a ripiegare per via dell'avanzata nemica, ma una volta giunti a Clauzetto (poco oltre Forgaria nel Friuli) i reparti, stanchi ma ancora in grado di opporre una valida resistenza, sono in larga parte catturati dagli austriaci.
Il 50°, invece, fino al 4 novembre riesce a respingere l'avversario sul tratto di fronte che va da Pinzano al Tagliamento a Spilimbergo. Schieratosi di retroguardia, il reggimento difende il ripiegamento verso il Piave. Gli uomini riescono a trattenere il nemico sulla linea del fiume Monticano, all'altezza di Conegliano, fino al momento in cui, il 9 novembre, non fa saltare i ponti. Attraversato il fiume Ponte di Piave, si raduna nei pressi di Padova alle dipendenze della 20a divisione. Dopo la sua ricostituzione, alla fine di novembre la “Parma” viene destinata al settore delle Prealpi Giudicarie dove, alle dipendenze della 20a divisione, il 49° entra in linea il 9 dicembre (il 50° invece viene tenuto a fondovalle come riserva di Corpo d'Armata).

Anno 1918
Fino all'agosto la Brigata è in linea nel settore delle Giudicarie quindi, dopo una breve sosta in Val Camonica, giunge nei pressi di Vicenza nella seconda metà di settembre.
Il 27 settembre, sempre alle dipendenze della 20a divisione, la truppa è quindi trasferita sull'Altipiano d'Asiago, dove i suoi reggimenti si alternano in prima linea nel settore del Monte Lemerle.
Il 2 novembre la Brigata partecipa alla nostra ultima offensiva, seguendo gli uomini della “Lazio” in un'avanzata che porta la divisione a superare la Val d'Assa a Roana e ad occupare il forte di Luserna. Il 4 novembre il 49°, che funge da avanguardia, passa per Caldonazzo puntando a Pergine Valsugana (a poca distanza da Trento), ma la firma dell'armistizio pone fine alla sua marcia ed alle ostilità.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. III, Roma, Libreria dello Stato 1926, pp. 51-56

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Documenti
Brigata Parma - 49° e 50° Fanteria
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Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi