Fanteria - 29° e 30° reggimento, brigata Pisa

Fanteria - 29° e 30° reggimento, brigata Pisa

Scheda

La Brigata riunisce i battaglioni del 29° Fanteria, di stanza a Potenza, e del 30° Fanteria, di stanza a Nocera Inferiore.

Anno 1915
La Brigata, ai primi del mese di giugno, è riunita alle dipendenze della 21a divisione nei pressi di Versa (nei pressi di Romans d'Isonzo, nel Goriziano). Il 5 giugno entra a Gradisca, schierandosi poi sulla riva destra dell'Isonzo: questo fronte vedrà gli uomini della "Pisa" impegnati nella quasi totalità delle contese qui combattute. Durante la I battaglia, passato il fiume all'altezza di Sagrado, la Brigata si dispiega alle pendici del Monte San Michele, che vengono attaccate alla fine del mese, quando i reggimenti sono passati sotto il comando della 19a divisione.
Nel corso della II battaglia dell'Isonzo la "Pisa" continua nei suoi tentativi di attacco verso le falde del San Michele: a costo di sensibilissime perdite, gli uomini conquistano posizioni a quota 170.
Dopo un periodo di riordino, la Brigata è nuovamente operativa in linea: ad inizio novembre il 30° reggimento, dislocato a Sdraussina, riceve l'ordine di attaccare in direzione di San Martino del Carso, ma i suoi tentativi risultano vani. Agli ordini della 28a divisione, poi, la Brigata passa nel settore di Bosco Cappuccio, in vista della IV battaglia dell'Isonzo: sua zona di competenza rimane quella dell'abitato di San Martino. Fino alla metà del mese si susseguono puntate per la conquista di posizioni prossime al cosiddetto «Dente del Groviglio», ma non vengono raggiunti che lievi vantaggi in termini di avanzamento delle linee.
La Brigata è infine messa a riposo alla fine di dicembre nella zona di Romans.

Anno 1916
A metà di gennaio la "Pisa" è ancora di stanza nel settore di Bosco Cappuccio: i due reggimenti si alternano nel presidio della linea del fronte. Fino alla fine di maggio, si susseguono piccole azioni dimostrative, soprattutto da parte italiana, per mantenere la pressione sulle truppe nemiche. La Brigata è impegnata quindi nella V battaglia dell'Isonzo e nel successivo contenimento delle azioni dimostrative avversarie – funzionali queste a mascherare i preparativi della Strafexpedition, il cui lancio sul fronte trentino era ormai imminente. Per impedire l'invio di ulteriori truppe austriache in quei settori, il 28 giugno viene attuata una parziale offensiva nel tratto «Groviglio»-«Ridottino»: il 29° reggimento ha successo nell'occupazione di parte delle trincee dell'«Elemento Triangolare». Data la scarsissima distanza tra i due fronti, dopo lunghe discussioni i Comandi austro-ungarici optano per l'uso di gas venefici contro i reparti italiani impegnati nei settori del San Michele e di San Martino del Carso: dopo un lungo preparativo di artiglieria le zone prescelte per questo attacco sono infine quelle della Buca Carsica e della Lunetta. Reparti del 30° sono costretti ad abbandonare le posizioni, ma poi i superstiti, assieme ai sopravvissuti della Brigata "Regina", riescono contrattaccando a ricacciare il nemico verso le sue posizioni di partenza.
Dopo un periodo di riordino, ai primi di agosto – in vista della battaglia per Gorizia (VI battaglia dell'Isonzo) – la Brigata è nuovamente inviata nel settore di San Martino: dal 6 ha inizio una fruttuosa avanzata che porta gli uomini fin oltre la frazione di Devetaki (it. Devetachi, località del comune di Doberdò del Lago). Il 14 agosto vengono conquistati gli obiettivi ad essa assegnati sulla linea Pecinka-Segeti: quest'azione è coronata dalla cattura di quasi 800 prigionieri nemici.
A metà del settembre la "Pisa" prende parte, a partire dal settore di Segeti, alle operazioni della VII battaglia dell'Isonzo, attaccando le posizioni nemiche sulla linea Lokvica-Pecinka. Le robuste difese austriache reggono però all'assalto dei fanti: dopo una pausa, l'azione è ripresa il 10 ottobre, in occasione dell'VIII battaglia dell'Isonzo. Lo slancio porta gli uomini della Brigata ad occupare la prima linea nemica riuscendo a fare oltre 600 prigionieri.
Dopo qualche settimana di riposo, la "Pisa" è dislocata, ad inizio novembre, presso Devetachi: là alterna i suoi reparti nella difesa della prima linea nel settore di Castagnevizza.

Anno 1917
Sino all'inizio dell'offensiva di primavera (X battaglia dell'Isonzo), la Brigata rimane di stanza tra Chiopris, Peteano e Sdraussina. Quindi, alle dipendenze della 21a divisione, prende parte alle azioni sul fronte isontino, nel settore del Volkovnjak (it. Monte Lupo): vani sono i tentativi di conquistare le trincee del «Dente del Fajti», per via della strenua difesa austro-ungarica, dello sbarramento opposto dall'artiglieria nemica e dell'uso di gas asfissiante. A causa della caduta di oltre 1300 uomini della truppa e di 24 ufficiali, la Brigata è messa a riposo, il 20 maggio, presso Farra d'Isonzo (nel Goriziano).
Nella seconda metà di luglio la "Pisa" passa alle dipendenze della 57a divisione, nel settore di Camporovere. Il servizio di trincea si rivela non particolarmente turbolento fino a che la situazione sulla fronte Giulia non rende necessario il dislocamento degli uomini, nella prima metà di novembre, lungo il tratto che va dalla Cima Ekar al Buso. Approfittando della scarsa attività nemica, la Brigata mantiene queste posizioni sino ai primi del mese successivo.

Anno 1918
In vista dell'ultima grande offensiva austriaca, la "Pisa" è trasferita oltre Montebelluna, da dove prende parte al tentativo di riconquista del settore nordorientale del Montello. Avendo come obiettivo il Piave, la Brigata avanza sino a toccare la sponda destra del fiume il 23 giugno: là vengono catturati oltre 1100 nemici e numerose mitragliatrici.
Alternandosi quindi tra messa a riposo e servizio in linea, in vista della battaglia finale di Vittorio Veneto, la "Pisa", ora agli ordini del XXII Corpo d'Armata, è inviata nella seconda metà di ottobre sul Montello. Passato il Piave il 27, i reggimenti si attestano tra Marcador e Farra il 1° novembre, dopo che alla 57a divisione è stato ordinato di arrestarsi in attesa di ulteriori disposizioni.
La Bandiera del 30° reggimento, per le azioni compiute a San Martino del Carso (agosto 1916), tra Loquiza e quota 163 (settembre-ottobre 1916), a quota 309 (novembre-dicembre 1916) e a Sernaglia (ottobre 1918) è decorata con la medaglia d'oro al valor militare.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. II, Roma, Libreria dello Stato 1925, pp. 119-125

Leggi tutto

Eventi

Vedi anche

Persone

42 biografie:

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z 0-9 TUTTI
Documenti
Brigata Pisa - 29° e 30° Fanteria
Tipo: PDF Dimensione: 1.45 Mb

Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi