Fanteria - 27° e 28° reggimento, brigata Pavia

Fanteria - 27° e 28° reggimento, brigata Pavia

24 maggio 1915 - 4 novembre 1918

Scheda

La Brigata viene inviata il 13 maggio 1915 nella zona di Medea paese antistante il monte Podgora, alle dipendenze della 12° Divisione. Il 4 giugno una compagnia del 28° inizia l'avvicinamento alle linee nemiche (primo sbalzo offensivo), subendo forti perdite, tuttavia riesce ad affermarsi sulle pendici del Podgora. Tutta la Brigata riceve poi l'ordine di attaccare e prendere il paese di Lucinico, risalire il fianco della montagna e collaborare alla conquista del Podgora, che é contemporaneamente attaccato dalla Brigata Casale (prima battaglia dell'Isonzo). Le truppe arrivate a contatto dei reticolati intatti sono falciate dalle mitragliatrici austriache, subendo perdite del 60-70%. Vengono prese alcune linee di trincee attorno alla quota 240 del Calvario, ma il nemico mantiene salda la sua presenza sulla cima. Il 18 luglio due compagnie del 28°, protette dalla nostra artiglieria, cercano di aprire passaggi nei reticolati davanti le trincee avversarie per favorire l'irruzione delle truppe d'assalto (seconda battaglia dell'Isonzo). L'azione fortemente contrastata ha un parziale successo e la quota 240 del Calvario viene interamente conquistata assieme ad una parte dei trinceramenti sulla cima del Podgora, tuttavia il fuoco dei cannoni avversari del Sabotino, del San Michele e della piazzaforte di Gorizia non permette di proseguire oltre né di rimanere sulle posizioni conquistate, che diventano così terra di nessuno. La Pavia dopo queste vicende rientra nelle retrovie e vi rimane fino a settembre per permettere l'arrivo dei complementi. In ottobre i due Reggimenti sono spostati sul Sabotino, alternandosi in turni di prima linea e riposo. Il 21 ottobre inizia l'assalto al Sabotino (terza battaglia dell'Isonzo); il 27° attacca la zona denominata "il fortino" ed il 28° se la vede col "dente": i reticolati intatti non permettono manovre in forze, i pochi animosi che li sorpassano cadono falciati inesorabilmente. All'alba del 24 l'artiglieria italiana riprende il bombardamento delle linee avversarie, permettendo una parziale conquista dei trinceroni blindati delle due formidabili posizioni. Terminata la battaglia, la Pavia torna nelle retrovie dove attende l'arrivo di altri complementi. Il 27° Reggimento, a novembre, è in linea di fronte alla posizioni di Oslavia ed il 28° di nuovo sul Podgora a fianco della Brigata Casale, ed entrambi i Reggimenti prendono parte alla quarta battaglia dell'Isonzo. Col sopraggiungere dell'inverno cessano in parte le ostilità, le prime linee sono sorvegliate da piccole pattuglie, il grosso delle forze rimane in seconda linea e nelle retrovie. Fino a giugno del 1916 i due reggimenti della Pavia restano divisi: il 27° è schierato di fronte al paese di Zagora, il 28° ancora sul Podgora; ai primi d'agosto la Brigata è riunita, si prepara l'attacco a Gorizia (sesta battaglia dell'Isonzo). L'8 agosto il 1° battaglione del 28° attacca in pianura verso i ponti di Lucinico, mentre il 27°, con la Casale, risale verso la cima del Podgora. Più a nord il Sabotino è investito da 3 colonne di fanteria. L'azione, ben sostenuta dall'artiglieria che utilizza contro i reticolati nemici una nuova arma, la bombarda, ha pieno successo e nel pomeriggio una pattuglia del 28° con alla testa il sottotenente Aurelio Baruzzi (medaglia d'oro al valore sul campo), guada l'Isonzo e penetra in Gorizia, innalzandovi il tricolore. Nei giorni seguenti la Brigata Pavia attacca la nuova linea difensiva austriaca presso il paese di Vertojba, alle quote 103 il 27° e 133 il 28°. Unico successo la conquista del paese; inespugnabili le quote. In ottobre inizia l'ottava battaglia dell'Isonzo. La Pavia ritenta la conquista della zona attorno a Vertojba: pur dispiegando grande valore, i suoi fanti non ottengono importanti successi, le perdite sono elevatissime. In aprile del 1917, la Brigata Pavia raggiunge l'Altipiano d'Asiago, prendendo posizione lungo la Val d'Assa dove si mantiene sino ad ottobre, alternando azioni di pattuglie e turni di riposo. Il 24 ottobre, la rottura del fronte a Caporetto, dodicesima battaglia dell'Isonzo, comporta per le truppe dell'Altipiano solo una modesta rettifica della linea di resistenza, per meglio agganciarsi alla 4° Armata che si è ritirata sul Grappa ed alla 3° sul Piave, fermo restando la 1° sulle Alpi. Fino a giugno del 1918, la Pavia rimane sull'Altipiano, poi viene spostata sul Piave a sostegno del campo trincerato di Treviso, tra Zenson e Fagaré, attaccato a fondo dagli austriaci durante la battaglia del solstizio. Forze nemiche preponderanti oltrepassano il Piave a Fagaré, creando una testa di ponte che solo la tenacia dei fanti del 28° non permette di espandersi. Tra il 18 ed il 19 giugno, la battaglia alla testa di ponte di Fagaré diventa violentissima, il paese di San Biagio di Callalta è accerchiato dagli austriaci, tra le case resiste il 27° fanteria. Alla fine, crollate le speranze austriache di forzare le difese italiane, la battaglia si spegne e gli attaccanti si ritirano sulla sponda sinistra del Piave. Completato un turno di riposo, la Pavia viene spostata in luglio sul Grappa, entrando in linea sul monte Asolone, dove rimane sino ad ottobre, quando passa nel settore delle Giudicarie, presso il paese di Bezzecca. Il 3 novembre 1918, giorno dell'armistizio di Villa Giusti, vede il 27° ed il 28° Reggimento inseguire il nemico sulle creste del Tomeabrù e Cima d'Oro. Le perdite della Pavia nei 4 anni di guerra furono complessivamente: caduti 2304, feriti 8148.
Paolo Antolini

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Documenti
Brigata Pavia - 27° e 28° Fanteria
Tipo: PDF Dimensione: 842.76 Kb

Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi

Movimenti della Brigata Pavia
Tipo: PDF Dimensione: 56.32 Kb
Movimenti della Brigata Pavia, 27° - 28° Reggimento Fanteria, sui fronti di guerra.
Bibliografia
I Verdi di Gorizia: storia episodica della Brigata Pavia (27-28 Regg. Fanteria)
Bongiorno Tasca G.
1932 Ravenna S.T.E.R. e mutilati