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Fanteria - 265° e 266° reggimento, brigata Lecce

Schede

Costituita nell’aprile del 1917, il 265° coi battaglioni terzi dei regg.ti 124°, 220°, 234°, e col battaglione del deposito convalescenza e tappa di Verona; il 266° coi battaglioni terzi dei regg.ti 79°, 154°, 246°. La Brigata viene inquadrata nella 54° divisione.

Anno 1917
Dopo un breve periodo di istruzione in provincia di Salò, la Brigata si trasferisce tra Palmanova e Santa Maria La Longa, alle dipendenze della 63° divisone.
Nella notte tra il 19 ed il 20 maggio la Lecce, col 265° regg.to, rileva il 9° fanteria nelle trincee del Dosso Fajti e della selletta del Volkovnjak mentre il 266° rimane di riserva al villaggio Gandolfo.
L’obiettivo della Brigata è la conquista della linea nemica che va dalla quota 196 alla 236; l’attacco avviene nel pomeriggio del giorno 22, le ondate della Lecce escono risolute dalle trincee, le mitragliatrici austriache annientano i primi battaglioni del 265°, i pochi superstiti si spingono sino ai reticolati, il tiro della artiglieria nemica li isola dai rincalzi costringendoli a retrocedere.
Contemporaneamente il 266° tenta di sorprendere l’avversario sul fianco con un attacco lungo il costone Spacapani, scorto dalle vedette viene fatto segno dal tiro di interdizione di molte batterie e preso sul fianco dalle mitragliatrici della quota non raggiunta dal 265°: l’avanzata si arresta nella terra di nessuno.
Il giorno dopo le batterie avversarie continuano a colpire le trincee del Volkovnjak e del Fajti, è una vera tempesta di fuoco quella che si abbatte sui resti della Brigata, tuttavia viene reiterato l’assalto con straordinario coraggio, senza purtroppo raggiungere gli obiettivi fissati. Dal diario storico della 3° armata: -23 maggio 1917, fronte dell’XI° corpo d’armata, 4° - 63° divisione : alle 6 del mattino è iniziato il fuoco delle artiglierie. L’artiglieria nemica accresce il fuoco sulle seconde linee della 4° e 63° divisione. Alle 16,50 le fanterie escono all’attacco su tutta la fronte contemporaneamente; la destra della 4° divisione non riesce ad avanzare perché il tiro di sbarramento è di una violenza impressionante, la 63° divisione riesce ad occupare le trincee di quota 196 e più tardi quelle del “Tamburo” con la brigata Rovigo.
Dopo le ore 19 i reparti che erano rimasti sulla linea nemica, non alimentati dai rincalzi per il violento fuoco dell’artiglieria nemica e fatti segno dal tiro incrociato delle mitragliatrici in caverna, sono costretti a ripiegare; anche la Brigata Lecce che occupava la quota 196, fortemente battuta da artiglierie di ogni calibro è costretta a ripiegare. - Il 26 maggio la Lecce torna nelle retrovie. Il riposo dura poco: un contrattacco austriaco, che tenta di riprendersi anche i pochi elementi abbandonati nei giorni precedenti, costringe la Brigata a portarsi di rincalzo alla Rovigo sul Nad Logem .
Il 15 agosto la Brigata Lecce si porta in linea, ala sinistra dell’XI° corpo d’armata; obiettivi sono la quota 126 nei pressi del Vippacco con il 266°, mentre il 265° superato il fiume dovrà vedersela con le quote 94 e 100. Il 19 agosto ha inizio l’attacco: i battaglioni del 266° riescono a prendere i primi elementi del sistema difensivo di quota 126, il 265° incontra una dura resistenza sulla quota 94 che ne dimezza le fila. I contrattacchi e la reazione violentissima della artiglieria avversaria costringono i reparti a ripiegare alle linee di partenza.
Dal diario storico della 3° armata: -19 agosto 1917, fronte dell’XI° corpo d’armata, situazione alle ore 12: la reazione nemica si manifesta violentissima con fuoco d’artiglieria e mitragliatici e con pronti contrattacchi, ciò ha rallentato la nostra azione.
La 63° divisione informa di occupare le trincee nemiche di quota 126, ma non la cima.
Alle ore 15: dopo essersi riordinate le truppe riprendono l’attacco, non si conosce l’esito. -20 agosto 1917, riepilogo della situazione sul fronte dell’XI° corpo: la sinistra della 63° divisione abbandona le posizioni della quota 126 e del “Tamburo” e rientra nelle trincee di partenza- La Brigata, dopo un lungo periodo di riposo per attendere i complementi, rientra in ottobre nelle stesse posizioni di agosto; per effetto della situazione creatasi sulla fronte della 2° armata, la Lecce inizia il ripiegamento con compiti di retroguardia per proteggere la 31° divisione che si sta dirigendo al Tagliamento. Ricevuto l’ordine di raggiungere il Piave, il 4 novembre si schiera a protezione del ponte di barche di Folina dove stanno transitando numerose colonne in ritirata, finalmente l’8 novembre si porta sulla riva destra nei pressi di Candelù.
All’alba del giorno 16 un battaglione tedesco, gettato un pontone su alcuni isolotti, tenta di sorprendere i fanti del 266° che erano in linea, ma viene annientato. A fine anno passa alle dipendenze della 14° divisione.

Anno 1918
In febbraio la Brigata si trova nei pressi di Mogliano; l’8 aprile la 14° divisione si trasferisce sull’altipiano d’Asiago per sostituire truppe francesi nel settore monte Valbella – cima Echar, fino a giugno la Lecce effettua turni di trincea e riposo su dette posizioni. Il 15 giugno ha inizio l’attacco austriaco (Battaglia del Solstizio), la Lecce deve difendere ad oltranza la linea Valbella – Col del Rosso; i primi nuclei d’attacco sono respinti, i successivi riescono a penetrare, ma, notati dagli osservatori, vengono fatti segno dal nostro fuoco di interdizione che blocca ogni tentativo di aggirare il monte Valbella.
Tuttavia le truppe austriache non demordono e si dirigono a sostegno dei compagni che attaccano il Col del Rosso; il 266° fanteria, circondato, resiste ad oltranza respingendo violenti tentativi di sfondamento, finalmente il giorno dopo, ricevuto rinforzi dalla Brigata Pinerolo, esce dalle trincee e respinge il nemico alle linee di partenza. Il 29 giugno inizia il nostro contrattacco per riprendere tutte le posizioni sul Valbella e Col del Rosso, le colonne sono due formate da truppe miste tra cui anche reparti cecoslovacchi. L’azione riesce e tutte le posizioni vengono riprese e mantenute nei giorni successivi, finalmente il 5 luglio la Brigata scende a riposo rilevata dal 3° Bersaglieri. Il 4 settembre rientra in linea tra il Valbella e Cima Echar, dove effettua azioni di pattuglia e turni di riposo. Il 23 ottobre la Lecce è così dislocata: il 265° nelle trincee di Cima Echar ed il 266° tra Fontanelle e Frolla.
Il 1° novembre deve appoggiare l’azione di sorpresa di nuclei dei reparti d’assalto che hanno come obiettivo la conquista della linea nemica Echar – Covola – valle dei Ronchi; alle ore 22 i reparti escono dalle trincee, superati i primi reticolati penetrano nella prima linea avversaria conquistandola. Visti i brillanti risultati, si procede verso le seconde linee: le truppe attaccanti si dividono in due colonne, cadono diverse posizioni nemiche ed alle 9 del mattino le truppe si riuniscono su monte Zomo, dove sostano e si dispongono a difesa del terreno conquistato.
Il 4 novembre, giorno dell’armistizio, la Brigata trovasi ai Campi di Mezzavia.

Paolo Antolini.