Fanteria - 263° e 264° reggimento, brigata Gaeta

Scheda

Costituita il 17 febbraio 1917 dai depositi del 15° e 16° Fanteria.

Anno 1917
Nella zona tra Castions di Strada, Talmassons e Flumignano (ad ovest di Palmanova) confluiscono nel febbraio elementi dalle brigate "Ancona", "Campania", "Macerata", "Marche", "Perugia" e "Volturno", al fine di formare la "Gaeta".
Assegnata alla 49a divisione, la truppa è dislocata all'inizio di aprile nella zona compresa tra Crauglio, Visco e Viscone, a cavallo del fiume Torre, dove continua il suo periodo di esercitazioni. Spostatasi nel Goriziano in vista della nostra offensiva di primavera, la Brigata diventa operativa durante le operazioni della X battaglia dell'Isonzo: schierata il 22 maggio nelle trincee del Debeli, il giorno successivo attacca le posizioni nemiche nel vallone di Jamiano (a sud del Lago di Doberdò): qui viene occupata la linea Komarje – quota 100. Il 25 maggio la truppa ha l'ordine di puntare al Monte Hermada (anche Ermada o Monte Querceto; a nord dell'abitato di Duino-aurisina). Alla sera vengono conquistate le doline a sud-est di quota 146, nonché le trincee dell'altura di Flondar: il nemico riesce però a reagire, fermando la brillante avanzata della Brigata, costretta così a ripiegare sul versante orientale di quota 100.
All'inizio di giugno la "Gaeta" torna sulle posizioni del Monte Debeli, nei pressi di Jamiano, ma già il 2 riceve l'ordine di trasferirsi a Borgo Pacco (località di Villa Vicentina) e quindi a Santa Maria la Longa, per riordinarsi. Destinata quindi nel settore goriziano, agli ordini della 24a divisione, la Brigata rientra in linea a metà luglio verso Castagnevizza del Carso (sl. Kostanjevica na Krasu), dove compie dei lavori di fortificazione. Fino alla metà di agosto si alterna in questo tratto di fronte agli uomini della "Emilia", finché non viene chiamata all'azione in occasione dell'XI battaglia dell'Isonzo. Il 19 agosto reparti del 263° si prodigano in diversi attacchi verso il sobborgo di Grazigna (sl. Grčna) e quota 126, ma vengono decimati dal tiro dell'artiglieria nemica. Il 22, dopo aver tentato una nuova sortita verso quota 126, il 263° è sostituito in linea dal 264°, chiamato poi il successivo 28 agosto a concorrere alle operazioni che l'8a divisione si apprestava a lanciare contro il Monte San Gabriele (sl. Škabrijel). Sino al 30 si ripetono sortite di battaglioni del reggimento verso quota 126, ma prima di essere sostituiti in linea, gli uomini riescono solamente a consolidare la posizione acquisita fra i ruderi di Grazigna.
La Brigata, fino alla fine del settembre, rimane nel settore goriziano, alternando i suoi reparti in lavori di rafforzamento delle trincee e turni in prima linea; quindi, gli uomini sono inviati a riposo presso Valerisce (sotto San Floriano del Collio) sino alla metà di ottobre.
Il 24 ottobre gli austro-tedeschi lanciano la loro offensiva su tutto il fronte isontino: la Brigata è colta dall'invasore nella zona di Salcano (sl. Solkan). Quattro giorni dopo giunge l'ordine di ripiegare oltre il Soča (it. Isonzo): alla sera del 29 la "Gaeta" attraversa il Tagliamento a Madrisio (in quanto il settore di Ponte della Delizia era controllato dagli austriaci). Ammassatisi a San Vito al Tagliamento, la sera del 3 novembre gli uomini passano il Piave all'altezza di Fossalta, quindi raggiungono Loreggia, nel Padovano, per un periodo di riordino.
A metà del novembre i reggimenti, destinati nel settore delle Alpi Graie, vengono divisi: il 263° è destinato al Monte Grappa (al Vallone delle Rose), alle dipendenze della 51a divisione, mentre il 264°, con il comando di Brigata, è agli ordini della 56a divisione tra il Monte Pallone (detto anche Monte Palon) ed il Monte Brental. La truppa, dopo alcuni trasferimenti effettuati nel medesimo settore, è riunita presso Campodarsego, nel Padovano, dove trascorre il resto dell'anno.

Anno 1918
La Brigata, fatto salvo per alcuni trasferimenti, rimane di riposo fino alla seconda metà di aprile quando, rilevando gli uomini della "Trapani", rientra in linea nel settore del Monfenera, ad est di Pederobba. Nella seconda metà di maggio la stessa "Trapani" rileva la "Gaeta", che torna così nella zona di Villa Raspa per un ulteriore turno di riposo.
Alla metà di giugno gli austriaci lanciano un'ultima offensiva sul Piave: il 16 la Brigata è inviata a Carpané dove occupa la linea arretrata dei Colli Asolani (sempre nel Trevigiano), quindi il 19 è a nord di Treviso. Il 23 giugno, sotto il comando della 26a divisione, è presso Postioma, poi all'inizio di luglio viene dislocata a sud di Asolo, quindi tra Monte Castello e Pederobba alla metà del mese. Fino all'ottobre la "Gaeta" si alterna con la "Trapani" nella difesa di questo settore poi, al lancio della nostra offensiva, i reggimenti si dividono: il 263° rimane presso Granigo come riserva divisionale, mentre il 264° intraprende una marcia che lo porta il 30 ottobre a Quero, nel Bellunese. Il 1° novembre la Brigata avanza verso Sanzan, spingendo un'avanguardia fino a Feltre, quindi il 2 alcune compagnie toccano Arsié, sulla riva destra del torrente Cismon. Il 4 novembre la notizia del cessate il fuoco raggiunge la truppa nella frazione di Farra, presso Feltre.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VIII, Roma, Libreria dello Stato 1929, pp. 133-139.

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Brigata Gaeta - 263° e 264° Fanteria
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Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi