Fanteria - 241° e 242° reggimento, brigata Teramo

Scheda

Costituita il 24 gennaio 1917 con elementi del 32° e 40° RF.

Anno 1917

La Brigata viene costituita presso Padova alla fine di gennaio, completando entro il mese di aprile l'addestramento dei reparti. Il giorno 12 le unità si riuniscono sulla riva sinistra del fiume Tagliamento all'altezza di Codroipo (Udine), quindi presso Pozzuolo del Friuli.

In occasione della Decima battaglia dell'Isonzo (12 maggio – 5 giugno) la “Teramo” viene dislocata presso la prima linea: il giorno 15 il comando di Brigata ed il 241° ricevono l'ordine di marciare verso i “fortini” di Zagomila, mentre il 242° viene posto alle dipendenze della “Firenze” (127°-128° RF) che opera presso il Monte Cucco (sl. Kuk). La Brigata, in questo frangente, ha come obiettivo la conquista del Monte Vodice: in sette giorni di lotta asperrima, i reggimenti assicurano «il possesso di tutti gli obbiettivi assegnati» al costo ingentissimo di 2222 uomini di truppa e 96 ufficiali.

Il 30 maggio, dopo soli otto giorni di riposo, la “Teramo” è richiamata di nuovo in prima linea, nel medesimo settore del Vodice (quota 652) dove fino all'agosto si alterna coi reparti della “Elba” (261°-262° RF). Durante l'Undicesima battaglia dell'Isonzo (detta anche “della Bainsizza”, 17-31 agosto) la Brigata ha il compito di ampliare la propria occupazione del Vodice in modo da assicurare l'occupazione dell'intera altura. Successivamente, tra i giorni 19 e 22, si occupa del rafforzamento delle proprie linee di difesa, sconvolto dal continuo tiro dell'artiglieria nemica. Lo stesso 22 agosto il 241° RF – posto alle dipendenze della Brigata “Girgenti” (247°-248° RF) – viene chiamato ad attaccare la quota 627 del monte Kobilek. L'azione del reggimento risulta talmente impetuosa da registrare inoltre la conquista di quota 605 e la presa di 14 mitragliatrici nemiche, nonché di alcuni cannoni di piccolo calibro. Tra il 25 e il 26 prima il 241° e poi il 242° sono infine chiamati ad agire in direzione di Na Kobil (nei pressi del vallone di Chiapovano). Nei giorni in cui è stata impiegata in prima linea, i reggimenti hanno perduto 729 fanti e 28 ufficiali.

Il 2 settembre la “Teramo” viene sostituita dalla “Venezia” (83°-84° RF), raggiungendo la località di San Martino di Quisca (sl. Smartno v Brdih; oggi San Martino, frazione del comune di Còllio, sl. Brda).

Nell'ottobre, quando l'esercito austro-tedesco lancia la sua offensiva, la Brigata da San Martino di Quisca arretra dapprima su Vencò (Gorizia) e quindi su Visco (Udine): qui il 242° RF viene posto alle dipendenze della 30a divisione, mentre il 241° viene chiamato ad arrestare l'avanzata nemica proveniente dal fiume Judrio. Assolto questo compito, il reggimento raggiunge l'unità sorella a Pradamano (Udine). Il mattino del 28 ottobre la Brigata si pone a difesa del tratto compreso fra Buttrio e Pradamano, quindi in serata inizia il ripiegamento verso Talmassons (sempre in provincia di Udine): in questo frangente il I battaglione del 242° RF, che marcia in coda, rintuzza delle puntate avversarie. Il giorno 30 i reggimenti sono raggiunti dalle avanguardie austro-tedesche, che impegnano grandemente i soldati, i quali in ultima istanza riescono ad attraversare il Tagliamento sui ponti di Latisana e Madrisio (31 ottobre). Il 6 novembre la “Teramo” passa il Piave sul ponte della Priula, raccogliendosi dapprima a Volpago del Montello (Treviso) e quindi in località San Pelagio.

Il 2 dicembre, dopo un breve riordinamento, la Brigata viene trasportata a Meolo (Venezia), dove sostituisce la “Bari” (139°-140° RF) sulla prima linea del Piave, dove fino alla fine dell'anno è impegnata a sventare le insidie del nemico, che tenta più volte di passare il fiume.

Anno 1918

Il 24 gennaio la “Teramo” viene sostituita in prima linea dalla Brigata “Catania”. Dopo qualche giorno di riposo i soldati vengono dislocati presso Robegano (Venezia), località da dove cominciano un lungo trasferimento che li avrebbe portati in ultima istanza nel settore dell'Altipiano dei Sette Comuni, dove il 17 aprile i reggimenti sono schierati a difesa della Val Frenzela.

Iniziata la Battaglia del Solstizio (15-24 giugno) la Brigata viene frettolosamente richiamata in prima linea, rilevando la “Padova” (117°-118° RF) presso il Monte Melago. Alla fine del mese i reggimenti sono impegnati nella riconquista del Col del Rosso e del Col d'Echele, persi all'inizio dell'ultima offensiva nemica: a costo di gravi perdite, entrambe le quote sono riprese, assieme ad oltre un migliaio di prigionieri, 59 mitragliatrici e svariato materiale bellico. Inoltre, la “Teramo” sarebbe stata citata nel bollettino di guerra del comando supremo del 5 luglio. Fino all'ottobre la Brigata si alterna fra turni in prima linea e di riposo sempre nel settore compreso fra Col del Rosso e Col d'Echele.

I due reggimenti non partecipano all'offensiva finale di Vittorio Veneto, venendo altresì trasferiti nella zona a Sud di Padova, fra Cittadella e Sant'Anna Morosina, dove vengono raggiunti dalla notizia della firma dell'armistizio.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VII, Roma, Libreria dello Stato 1928, pp. 273-290

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Brigata Teramo - 241° e 242° Fanteria
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Ministero della guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico,
Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918,
Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929
8 volumi